Dubbi

Non c'è niente di meglio di un bicchiere di vino rosso per lubrificare una conversazione, tranne forse due. Quella sera comunque non ricordo di averli contati. Ricordo invece che, dopo aver stappato una bottiglia di Terre Brune del 2001, c'è voluto davvero poco per veder scorrere accanto al vino fluenti parole su uno dei nostri argomenti preferiti: la musica. Banali argomentazioni condivise sulla povertà del panorama musicale odierno sono state le migliori premesse della discussione. Queste pian piano ci hanno portato a sfogliare con curiosità una prestigiosa rivista mensile alla ricerca di novità interessanti, in grado di smentirci. Lì, con sommo stupore, abbiamo scoperto l'esistenza di un disco appartenente al genere "Fast Folk". "Fast Folk? E cos'è?"

Lo spunto classificatorio del recensore e i vapori etilici ci hanno così portato a filosofeggiare a lungo sul fatto che affermare un "Fast Folk" presupponeva probabilmente l'esistenza di uno "Slow Folk". Però, questa logica ineccepibile e alcolica, fonte di narcistica soddisfazione, risultava nella sostanza inutile, poiché non ci aiutava a capire cosa effettivamente fosse l'uno (Fast) ed eventualmente l'altro (Slow). Di qui una domanda: le incomprensioni manifestatesi nascevano dalla nostra ignoranza, oppure dall'incapacità comunicativa del recensore o ancora da entrambe? Preso atto che la nostra ignoranza crassa in materia era da ritenersi certa, indiscussa, pacifica, rimaneva il dubbio sull'eventuale sussistenza della seconda ipotesi. Così dopo ben sette minuti di drammatica tensione nel cercare una risoluzione al dilemma, accompagnati da un'incerta rilettura a voce alta della recensione, alla fine prima ci siamo arresi, poi abbiamo assolto il recensore, quindi abbiamo dato tutta la colpa dei dubbi al vino, stappando per punizione una seconda bottiglia (tiè!). Poi mezzo ubriachi ci siamo ascoltati un bel disco folk, senza domandarci se fosse "Fast" o "Slow" e 'fanculo alle classificazioni.


Carico i commenti... con calma