Neil McCormick - I was Bono's Doppelganger

Neil McCormick è un bravo ragazzo. Non era granchè portato per i libri, però di sogni ne aveva tanti, era un ragazzo sveglio - un pò pezzente, ma sveglio. “Hey, ti confido un segreto” – disse una volta al suo compagno di banco. “Io sarò una rock-star”. L’altro di sua risposta rise, chiuse il libro e – pare – rimurginò sulla cosa. Passarono gli anni, i libri di scuola presero polvere, il compagno di banco fece i miliardi e Neil rimase pezzente. Si fece la cresta, si fece tutte le droghe, si fece le peggiori donne, e più il compagno di banco si arricchiva e più la cresta di Neil tentava di raggiungere il cielo. Una vita deviata, la conferma vivente della pazzia del mondo, della fragilità dei destini. Poteva essere lui, quello in televisione: bello, ricco, capelli a posto, vestiti di lusso, casa sul mare. Ora, davanti alla tv, erano distanti solo 10 centimetri - come ai vecchi tempi - eppure uno era dentro, l’altro era fuori – e dunque troppa la distanza. E la cresta si sfogava graffiando il cielo.
“Il mio problema, vedi – gli scrisse un giorno, dalle pagine di questo libro - è averti conosciuto. Voglio dire: hai fatto tutto ciò io volevo fare, e – per la miseria – non mi è rimasto più un cazzo da fare”.
L’altro – in nome della vecchia amicizia – gli rispose.
“Io sono il tuo Doppelganger (che non ho la minima idea cosa voglia dire, ndr). Se vuoi la tua vita indietro, ho paura che dovrai uccidermi, amico”. Poi, con molta probabilità, salì su qualche palco e attaccò “With or without you” per la 400esima volta, e magari neanche lui ci credeva più, in quella canzone, però la cantava lo stesso. Hey, era pur sempre Bono Vox, lui – per la miseria.


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