La passione al tempo di myspace

Sono piccole fiamme che ogni tanto si spengono, ogni tanto si riaccendono. Sono leggeri sussulti per il cuore, un po' di luce che viene a mancare. Una fiamma si spegne un po' di anni fa, quando vieni a sapere da voci di corridoio che la band del tuo cuore non farà più tremare il voltaggio. Vieni a saperlo da voci umane perchè ai tempi te lo sognavi internet, al massimo potevi darci un occhiata di straforo a casa dell'amico o nella gelida aula computer del liceo. Niente myspace e blog, non si poteva fingere che le star fossero tue amiche, niente messaggi privati al gruppo tanto adorato. L'artista era idolatrato e basta: era in alto sul palco, imponente, più alto degli amplificatori incolonnati uno sopra l'altro. L'artista era sul palco, e un attimo dopo decide che non ci salirà più. Poi arriva internet, i forum, gli mp3, le ultime frontiere del taping e del bootlegging, ti scarichi i brani di un concerto che la nuova band sta tenendo altrove nel globo, e in preda al demone della brama tecnologica a quella vecchia fiamma nemmeno ci pensi più. Poi arrivano i blog e l'artista bussa alla tua porta: sembra quasi al di qua del palco, qua sotto, con te, con quelli come te, con la massa multiforme e multicolore, ma quella fiamma continua a rimanere spenta. Infine scoppia l'era del myspace, in tempo reale il cantante ti avverte che il vecchio sogno è rinato, e mentre corri per rispondere a questo citofono virtuale non ti accorgi che la fiamma stenta a riaccendersi nell'aria elettronica che divide il tuo pc da quello del tuo idolo. E noti appena che si è spenta una fiammella ben più piccola, ma delicata, che usava avvolgere il tuo cuore con la luce del caminetto e farlo tremare con la neve più candida e pungente. Allora un greve presentimento comincia a pervadere la tua mente: per quanto la tecnologia si evolva, è arduo che riesca a dar vita a nuove fiammelle o che almeno eviti che si spengano quelle più preziose.
Addio Sodastream, bentornati Pumpkins.


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