Disco Inferno

Qua non c'è un cazzo da fare. Meglio: le poche cose che ci sono da fare rispecchiano quello che abbandonando la città volevo lasciarmi alle spalle. Un paio di lungimiranti imprenditori dell’intrattenimento giovanile hanno scosso le annoiate coscienze di noi bifolchi montanari proiettando qua e la riflessi della mirabolante cultura dell’happy hour. Aperitivi con stuzzichino, dj e vocalist pronti ad animare l’inizio serata con sorprendenti guizzi artistici. Un paio di drink e via verso la vicina discoteca dove lo stesso ambiguo donatore di voce accompagnato da un diverso selezionatore di danzerecce banalità provvederà a fare scatenare prodighi adolescenti, ventenni annichiliti dalle fatiche del lavoro settimanale e inguaribili trentenni nostalgici delle prodezze giovanili intenti a distruggere la propria ormai inadatta fisicità attraverso scelte di look degne della Uomini e Donne Generation ma con quel tocco di fino che solo chi ha attraversato per intero gli anni ottanta ha saputo conservare intatto nel nuovo millennio. In tutto questo fra pochi giorni un gruppo di disadattati brutti, sporchi e cattivi avrà terminato di ammazzarsi di fatiche e darà inizio al suanrock, una quattro giorni all’insegna della musica dal vivo, completamente gratuita e unica vetrina decorosa per quei depravati che come aperitivo al massimo si scolano una birra da mezzo litro, lo stuzzichino lo usano per pulirsi i denti dopo mangiato e nell’armadio non hanno nemmeno una di quelle spassosissime camice tutte colorate e con il collettone inamidato. E intanto è già ripartita la musica…


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