Il Nevroromanticismo

Il Nevroromanticismo è un movimento filosofico-letterario che considera il lettore come un'enorme chiavata ipercapitalista, un consumatore che in qualsiasi mondo tranne questo verrebbe castrato. Quando Isabella Santacroce scrive "Sony Dolby BNR WM-EX 304 + mega bass Carhartt arancio Anas catarinfrangente trasversale baby in divisa collegiale leccano piedi verdi di zucchero salivoso" - mentre con tutte queste preoccupazioni cerca pure di sollazzarsi con un Orange Road Special Vibrator a cinque velocità - l'esercizio della lettura materializza la stessa trasgressione di un cazzo strofinato su una grattugia. Ed è forse questa l'unica spiegazione per capire che misteriosa figura possa mai essere una "Regina dei cazzi rari", che altrimenti in qualsiasi mondo tranne questo non avrebbe senso alcuno.
Per scrivere un libro della Santacroce occorrono due ore, esattamente la metà di quanto richiesto per la lettura: la pagina contiene una media di ventisette pensieri, ciascuno apparentemente slegato da qualsiasi filo logico. Il nevroromanticismo è un grande successo letterario e la notizia di un tentativo di suicidio di una giovane (s'è tagliata le vene) al termine della lettura, cose tutte legate da un filo invece assolutamente logico. Il nevroromanticismo è osservare "psicotiche figure ansiose ingannare il tempo censurando lussuriosi desideri e il crimine dell'illusione" alle 8 di sera a Russell Square (quest'ultima scritta quattro volte e sempre in modo incorretto), mentre io ci vedo (a voler esagerare) una piazza (appunto), qualche cane infreddolito, gente piuttosto crudele e per finire la stanza di una ragazza greca che si prese cura di me. Il nevroromanticismo è mettersi una svastica al braccio perchè "sta bene con l'abito nero". Sono i nuovi parolieri: un esercito di consumatori nell'era cool e trendy della new-economy, in mancanza del dubbio politico a tifare per Ordine Nuovo-Marxisti Leninisti leccando "culi made in Taiwan contro ceramica bianca: funziona così. Non so se mi spiego". Oddio: mica tanto.
Si scaricano tutte queste idee plastiche e queste suonerie vistose: Sweetie Chick, Five Star catarinfrangenti tripla para creeper, Axel F, istinti gregali della disobbedienza e pure un po' di stronzate su una rivoluzione. Un manipolo di cervelli sodomiti i cui ideali sembrano realizzati apposta per finire su un libro o un cellulare.
Isabella Santacroce è il Cristo di Bansky: la testa chinata con una smorfia di rassegnazione e dalle mani sanguinanti le liste della spesa e lo shopping. Generazione di coloro che hanno ingoiato il terrorismo del consumo e l'hanno rigettato con un vomito di parole.


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