La maledizione su una maglietta

Per le strade di Londra i brasiliani vanno in giro con la foto di Jean De Menezed e la memoria sempre fresca: il ragazzo fu scambiato per terrorista e traslocato in un mondo migliore con un proiettile nel cervello, ma erano giorni (pare strano a dirsi) ben più duri di questi dell'Europa Unita, coi brasiliani che si spartiscono le strade e la memoria con le magliette bianche degli immigrati dell'est - una parte del terzo mondo con nessun interesse economico e religioso nella guerra, sfiga sempre terribile ma non per questo ancora punita con la pena di morte. A distanza di due anni nessuno è risultato colpevole: il capo della Polizia è apparso in tv per dichiararsi innocente e se fosse vero potrebbe tranquillamente beccarsi un proiettile nel cervello (l'autopsia su De Menezes ha riscontrato infatti un uso massiccio di cocaina).
Un giovedì di pioggia estiva (in città cade sul terzo mondo per tre mesi all'anno) il "terrorista dell'arte" Banksy stava dipingendo sul ponte di Portobello Road una serie di immagini di Che Guevara con due dollari raffigurati al posto degli occhi: con molta probabilità puntava l'indice contro l'infinito riciclo delle icone attraverso un infinito riciclo delle icone. Ogni sabato mattina i rivoluzionari di tutto il mondo (ricco) arrivano nel quartiere (ricco) di Portobello per comprare (ricchi) souvenir di morti e mobili antichi: centinaia di cassetti dell'800 e di magliette con la faccia di gente morta per gente viva che pensa che basti vestirsi da rivoluzionario per avere una faccia da rivoluzionario.
Un giovedì di pioggia autunnale (cade nelle tazze dei mendicanti per tre mesi all'anno) Banksy è stato scoperto e fotografato: la sua identità è rimasta nascosta per anni, sebbene le sue opere siano vendute in mezzo a giganti come Picasso e Warhol, e nelle vetrine dei macellai di Portobello Road è così arrivata un'altra vacca sacra.
Un mercoledì di pioggia oramai invernale i Sex Pistols hanno concluso il loro tour in una Brixton Academy riempita fino a scoppiare, campeggiando per cinque giorni sulle magliette di mohicani con giacche di pelle di vacca, stivali di gomma e creste rosse di ogni età perchè il sogno della rivoluzione non muoia mai.
Il primo giorno d'inverno inaugurano nell'arena "O2" una mostra su Tutankhamun e la sua famosa maledizione: come perdere venti indispensabili sterline per vedere quattro stramaledetti faraoni durante una qualsiasi giornata di pioggia.
All'uscita altre venti per terminare la giornata con la maledizione su una maglietta.


Carico i commenti... con calma