17000 recensioni da leggere prima di morire
Negli anni della globalizzazione e della concorrenza spietata il capitalismo sta cercando di aprire nuove fette di mercato partendo dal geniale presupposto che tutti prima o poi dobbiamo crepare. Per evitare la terribile ipotesi di essere seppelliti vivi con ancora qualche euro nelle tasche, i lungimiranti mafiosi del commercio hanno infine inventato le liste delle cose da fare prima di passare alla chiusura della bara e del target. I 50 film da vedere prima di morire; le 200 ricette da assaggiare; i 500 oggetti inutili per l'uomo che ha già tutto tranne l'immortalità e quelli contundenti per togliersi la vita per colui che non ha più nulla; i 100 ricordi per colui che non ha vissuto; i 1000 dischi da ascoltare prima di morire ammazzato (o di spararsi un colpo in testa).
I progressi della medicina (aspettativa di vita) e della tecnologia (maggior tempo libero) stanno aggiungendo alle liste una moltitudine di zeri e di dolori: nell'ipotesi che ogni disco duri la media di 60 minuti il commercio mi obbliga per 1000 ore della vita a qualcosa che contenga Britney Spears e Van Halen. Nell'ipotesi remota che io riesca finalmente a dormire la notte tutto questo si allunga a circa un mese mezzo. Nell'ipotesi che l'ascolto si riveli così coinvolgente da dedicarci anche la notte e riservare il sonno al mero fine settimana (e il divertimento alle manifestazioni del vaffanculo day) riesco finalmente a riempirmi la vita mangiando un piccante Shami Kebab afgano mentre guardo "Il Signore degli Anelli" e faccio ammuffire Isabella Santacroce sul comodino accanto ai preservativi.
Ogni volta che leggo questo tipo di liste mi assale la sensazione che il tristo mietitore stia bussando alla mia porta con la falce e la lista della spesa. Cose che avrei dovuto fare prima di farmi accoppare. Nuotare coi delfini. Sorseggiare Martini in Costa Azzurra. Eiaculare a Ibiza dopo il tramonto.
La morte non arriva più per prendersi l'anima ma bensì per portarle vergogna e colpa. Dove sono stato in tutto questo tempo? Ho vissuto oppure no? Guarda - mi dico - guarda che vita di merda. Tutti questi libri che non ho letto, questi animali che non ho masticato, queste città che non ho visitato. Al posto numero 34 prima di morire c'è Pompei: ai tempi della scuola ci spedivano con la forza per tre o quattro gite di fila, e tutte le volte non riuscivo a credere che tutta quella gente fosse seppellita ancora con gli ultimi centesimi.
Possono impiccarmi nel Grand Canyon; possono affogarmi nelle Antille; possono strozzarmi di cucina indiana ma non riusciranno a togliermi la soddisfazione di evitare il mutuo. Così anche il tristo mietitore muore, lasciando ai posteri una manciata di canzoni di solido metallo accompagnate da testi piuttosto evocativi in liste assolutamente indispensabili.