La vacca
Anton Corbijn - Control
Si è detto e scritto oramai tutto sulla parabola dei Joy Division, della Factory Records, Tony Wilson e tutta quella gente che infuocò la scena live di Manchester dei '70 ed '80. Il fotografo Anton Corbijn (U2, R.E.M) ha adesso aggiunto un nuovo paragrafo ai ricordi e il suo contributo è uno splendido film in bianco e nero dai caratteri parecchio evocativi. Ottima interpretazione di Sam Riley, uno spettrale Ian Curtis con la fisionomia spaventosamente identica a Pete Doherty. Ottimo spaccato della periferia urbana industriale e pessimi dialoghi ripresi dal volume di memorie della moglie di Curtis, che ne approfitta per svuotare le mammelle della vacca e rinfoltire in conto in banca. Da vedere se non altro per raggiungere finalmente l'effetto saturazione.
The Libertines – Time For Heroes
Sebbene mi capiti di maledire il momento in cui sono nati un giorno sì e l'altro pure, non posso negare l'impatto dei The Libertines (sia sotto il profilo musicale che quello d'immagine - la telenovela tragicomica di Pete Doherty) sulla scena inglese del nuovo millennio. C'è stato un periodo in cui sembravano veramente destinati a vivere intensamente e morire vecchi (l'hit "Can't Stand Me Now") ma alla fine non sono stati neanche capaci di morire giovani, il che significa che un Greatest Hits dopo due miseri dischi non può che sembrare ovviamente una vacca da cui succhiare un altro po' di latte. Aspettiamo in trepida attesa la morte di Doherty per la pubblicazione di una raccolta di b-sides dei Babyshambles, poiché di grandi canzoni non c'è neanche l'ombra.
Led Zeppelin – Mothership
Uscito la settimana scorsa, il Best Of di Jimmy Page e Robert Plant è un doppio di 24 canzoni già pubblicate non solo come inediti in studio, ma anche come Best Of: praticamente impossibile indovinare le cinque differenze tra questo "Mothership" e quel "Remasters" di 17 anni fa. La verità è che quando passano tre lustri e il Best Of è sempre lo stesso (tranne l'ingegnere del suono che è probabilmente passato a vita migliore), l'unica cosa che pare godere di tutto questo (a parte il nostro orecchio intento all'ascolto delle identiche canzoni da trent'anni a questa parte) è la vacca stessa, come se finito il latte si sia preso a succhiarle un uccello che non c'è.