Avanti il prossimo Natale

Sui gradini di San Martino de' campi (di grano? di guerra?) in Trafalgar Square, un'Associazione per i diritti umani organizza una lettura collettiva di poesie blasfeme, racconti di una manciata di puttane accoppate e uomini inculati dalla fortuna o forse inculati troppo in anticipo sui tempi.
La legge per blasfemia grazie a Dio è un ricordo lontano nel mondo occidentale, almeno per chi continua a farsi i fatti propri o prenda tutto questo come una barzelletta che faccia ridere. Quello che resta è la violenza: i Sikhs ce l'hanno a morte coi Bezhti, i musulmani coi cattolici, i cinesi coi buddisti, i soldati coi monaci, San Gennaro con San Pasquale, gli ebrei con le banche. Hanno persino inventato una nuova malattia tutta per me: Cristianofobia, ma ancora non mi hanno prescritto gli psicofarmaci.
E resta sempre questa insidiosa eventualità di saltare in aria per mano di un profeta continuatore della tradizione abramitica, che tu per abuso di ignoranza o di droghe avevi purtroppo preso per Maometto.
Sono passati trent'anni da quando Mary Whitehouse vinse con successo una delle ultime cause per blasfemia contro la rivista "Gay News". Un povero cristo si fece nove mesi in galera per aver pubblicato una poesia di un soldato omosessuale e del suo amore per Dio: una barzelletta che non faceva ridere.
L'idiozia dettata dalle tradizioni religiose non nasce dalla religione ma diventa comunque tradizione.
Una delle espressioni in francese che preferisco è "leches les vitrines", una bella e poderosa leccata alla vetrina: cattura tutto lo spirito della tradizione in prossimità delle feste. E quest'anno Louis Vitton ha comprato una pagina dei giornali ebrei per decidere che sarà nientedimeno che un Natale decadente. Oggetti indispensabili per la puttana che ha già leccato tutto, ma manca completamente qualsiasi idea per l'uomo che s'è già inculato qualsiasi cosa.
Se fossi religioso, passerei il Natale con l'Opus Dei. Sarei costretto a stare tutto il giorno con questo pratico vestitino sadomaso, per niente obbligato a toglierlo, completamente a mio agio col dono di un cilicio e di una frusta, e tutto quello che dovrei fare sarebbe solo andare giù pesante con la frusta, "Frusta! Frusta! Soffri! Soffri! Avanti il prossimo!"


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