AMG per principianti

Come si spiega il fatto che tra i generi musicali di questo sito troviamo l’“Avant Minimalism Grindcore” e se si fa una ricerca su Internet non ce n’è traccia? Siamo forse, noialtri, depositari d’una verità rivelata?

E’ pur vero che la genesi della scuola grindcoriana rimane tuttora avvolta nel mistero. Secondo certa storiografia, l’Avant Minimalism Grindcore discenderebbe direttamente dal Grindcore, con una scissione realizzatasi nel movimento, che a sua volta nasceva per una frattura formatasi tra Street Punk e Anarcho Punk, entrambi nati dalle ceneri del cosiddetto “Scisma di Leeds”, dal cui caos originò anche la corrente ferreriana di Rifondazione. Secondo altri, invece, l’AMG deriverebbe dall’Heavy Metal, come dimostra il fatto che Steve Harris non perde un concerto dei Napalm Death, quando non vi è fermamente sconsigliato dal suo reumatologo.

La prima band AMG viene unanimemente individuata nei “Sunday Bilateral Orchitis”, 4 commessi di un Outlet del ravennate: Ugo Persichetti (guitar), Lark Pregadio (bass), Colin Mungivacca (drums) e i F.lli Bacciolini della macelleria omonima, appassionati di eccidi, sacrifici umani, carcasse in avanzato stato di putrefazione e giro di Do, particolare che spiega le fortissime analogie fra “My Coroner is vomiting” e il primo Gino Paoli.
L’album d’esordio, intitolato al bassista - prematuramente scomparso durante una seduta di epilazione indolore (“Lark’s Tongue in Aspic”) - ottiene un discreto successo. Il vinile, con la sua copertina raffigurante una demoniaca creatura antropomorfa intenta a divorare le proprie viscere, viene confuso con “Me so’ magnato er fegato” di Gigi Proietti, scalando così le hit-parade.
Ma coi primi successi, ecco i primi dissapori: Persichetti comprende che la sua leadership è sempre più messa in discussione, soprattutto allorquando viene rinvenuto sotto il pianale della sua 127 un mangianastri contenente un’incisione di Sergio Cammariere. Sfiduciato, intraprende la carriera solista, fondando il gruppo “Cesareo and his Friends”. Reso edotto dal suo piastrellista del significato dell’espressione “carriera solista”, rileva allora un chiosco di gelati, al cui interno – per tenere fede a quegli ideali di carneficina, visioni splatter e orribili deformità – tiene appeso un poster di Franco Causio.

I “Sunday Bilateral Orchitis” lasciano un’eredità inestimabile, in particolare per i loro fans, riconoscibili perché dormono lasciando accesa la luce, impallidiscono davanti a un’unghia incarnita e dicono “quant’altro” invece di “eccetera”.


Carico i commenti... con calma