L'ultimo comunista

Due parole, adesso che le acque si sono calmate, mi pare necessario dirle.

Mi riferisco, indirettamente, al caso Englaro, anche se non parlerò di lei, i panni del corvo li lascio volentieri ad altri. No, due parole obbligatorie sul preclaro esempio di liberale tout court rappresentato dal nostro Presidente del Consiglio. Se vi è una cosa che mi ha infastidito e messo a disagio in questi anni, è l’uso di termini quali “regime”, od addirittura “dittatura”, da parte di molteplici campioni della sinistra, dalla Guzzanti a Santoro, per definire i governi di Silvietto nostro. Dimenticando, questi poveri milionari, il senso, il significato ed il valore delle parole. Ma, soprattutto, non portando rispetto a chi, ed in Italia ve ne sono ancora molti, le conseguenze di un regime, quello fascista, le ha subite per davvero.

A forza di gridare: “Al lupo, al lupo!”, quando infine l’uomo di Arcore ha deciso di sovvertire uno dei principi fondamentali dello stato di diritto, l’allarme è suonato fiacco ed inutile. Da Montesquieu in poi, la separazione dei poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario, è uno dei cardini della democrazia. I tre poteri hanno funzioni distinte e solo di controllo l’uno rispetto all’ altro. Una sentenza di un Tribunale può essere modificata solo da un altro organo giudiziario, non dal potere legislativo. Il tentativo di vanificare la pronuncia della Corte d’Appello di Milano su Eluana Englaro, mediante un provvedimento legislativo, altro non è che un attentato alla nostra Costituzione. Per giustificarlo Berlusconi ha affermato che questa deve essere cambiata in quanto “di stampo sovietico”. Dando prova di ignoranza e protervia inquietanti.

Tutte le democrazie occidentali, dal XVIII° secolo in poi, sono fondate sul predetto principio, recepito nelle rispettive carte costituzionali. Chi lo rifiutò? L’ Unione Sovietica, ritenendolo proprio degli stati borghesi, ed applicando invece il principio di unità del potere statale, per cui il potere è concentrato nelle assemblee elettive.
 
L’ attentato è fallito per i casi della vita: Eluana Englaro è morta prima dell’approvazione della legge. Ma la prossima volta? C’è qualcuno che può avvertire il Cavaliere che l’unico stalinista che si vede all’ orizzonte, di quelli che ci fanno anche un po’ paura, è proprio lui?


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