Teleanasia

Il nostro premier, crede che l’eternità nietzscheanamente intesa sia una bazzecola da quattro copeche (non per niente possiede un mausoleo essiccato in puro sterco di Bentham). Crede inoltre, che i capelli ricrescano oltre i limiti della calvizie, oltre Collina, e crede, fra l’altro, di poter ancora continuare in questo stato (e lo scrivo appositamente in minuscolo) di province sfinite di significati (voglia Schutz, fottersene,  e perdonarmi per questa volta, da lassù o laggiù chessìa). Da oggi infatti, anche le espiazioni più impensabili vengono meno, e miracolosamente Mussolini diventa “troppo buono” (per essere nero, aggiungo io, altro che Obama). Lo dicono i suoi diari, Santo lo faccia il Signore padreterno, e lo dice anche Dell’Utri, tra una condanna per collusione con la mafia, e una compravendita di libri antichi con i maggiori intellettuali della sinistra italiana. Il Paese è reale, è vivo, pensa, e reagisce “alla Castellitto”, che capolavoro, eh? L’Abruzzo? Una storia italiana, tale da commuovere il Mondo tutto (dei palazzinari). La febbre suina? Opera del Kgb. Veronica Lario? Semplicemente plagiata dalla propaganda post mortem di Anna Politkovskaja (attenta ex-signora Berlusconi, attenta...).

A cosa ci stanno preparando? Con che intenzioni e perché? Cosa sta accadendo in questo pianeta?

Fiat che acquista Chrysler, Opel, e tra un po’ mette Marchionne ad allenare pure la Juve. Banche che continuano a sopravvivere senza motivo apparente e nel silenzio dei media. Pirati somali che attaccano la Linea Messina a colpi di bazooka e che si fanno catturare da francesi che li internano in città africane con cartelli segnaletici cinesi. Ma che cazzo sta succedendo?

Il (Vecchio) Nuovo Ordine Mondiale sta finalmente facendo il suo ingresso? Bambi veniva tenuto in piedi per tutto il film a colpi di "neve"? E gli Stati Uniti? Saranno ancora poi così uniti? O forse saranno unti? E se sì, di cosa? Di febbre "del debito" forse?

Mio padre, un giorno lontano, di un asfissiante Luglio che non dimenticherò mai, anni, ed anni or sono,  prese il telecomando, abbassò il volume, ed abbassò pure il capo, mettendosi le mani fra i capelli e dicendomi sottovoce: “Non ne posso più, spegni quell’affare, stacca la spina…”.

Quello che scrivo è l’obituario riverbero dei Vostri monitor che mi parla a distanza. Da quel giorno, grazie agli occhi di mio padre, ho staccato la spina per sempre.
E Voi?


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