Pinocchio

Ma adesso, dimmi te, se io, per un venerdì che non sono a girare balordo le piole, me ne torno a casa presto, e non mi imbatto in una delle sue balle. E guarda se non devo ficcarmi in qualche sito a vedere cosa succede in giro nel mondo, invece di stare ad ascoltare un dischetto ed andare a dormire. Ma non sono capace, no, e mi girano pure, come fossi un francese che guarda passare Bartali.

L'anno scorso, prima delle elezioni, comprò Ronaldinho. Quest'anno vende Kakà. Ma ieri diceva che non si sarebbe deciso nulla fino a lunedì (ad urne chiuse, non si sa mai). Oggi siamo ad un: "Vediamo domenica". Ma l'hai finita di cercare di pigliarci per il culo? L'hai già venduto ed ancora neghi? Oh, bello, io son solo contento che dai via uno dei migliori giocatori al mondo, così non vincete nulla per qualche altro anno, ma per una volta nella vita, puoi dirci come stanno realmente le cose? A me non importa nulla di quel che racconti. Se hai una vita sessuale degna di un riccio o meno. Chi ti scarrozzi in giro sugli aerei di Stato. Se hai le extensions oppure no. Solo, hai presente la differenza tra verità e menzogna?

Volevo farVi una compilation, un mix-tape. Impossibile. Avrei dovuto scrivere un editoriale in diciotto puntate. Ho messo il suo nome, associato a bugie, in ricerca su Google. Sapete quanti risultati mi propina? Seicentoventiquattromila. Più di Mordecai Richler e Bèla Tarr messi assieme. Per fortuna, un decimo di quelli dedicati a Jim Carroll.

E sono ridotto che mi faccio un po' schifo anch'io. Ancora a parlare di lui. Come se la vita non mi riservasse di meglio. Come se fosse importante. Come se domani non vedessi il sorriso di lei. Come se non potessi oscillare a 180 bpm ed essere felice. Mangiare pesce e bere Lugana. Stappare champagne ascoltando il nuovo The Field.

Se una risata lo seppellisse...


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