Mangio merda tutto l'anno, ma a Natale panettone

Nel corso della mia umana avventura, prima di morire, qualche anno fa, ebbi modo d'incontrare buoni e, soprattutto, cattivi maestri.

Gli anni '90 furono una decade ricca di avventure sociologiche al riguardo: la gente stava male perchè faceva fico stare male e non di rado ci si imbatteva in falsi profeti, in buona fede, oppure in veri profeti, in cattiva fede. C'erano pure, anche allora, gli arrabbiati: d'altronde sono una categoria senza possibilità d'estinzione, perchè hanno capito che sopravvivere è qualcosa di aleatorio, e cosa c'è di più casuale del motto: "L'importante è essere incazzato: se poi si sa perchè, è anche meglio"?

Questa frittura mista, tra il "male di vivere" novantino e "l'incazzosità" del vero duro e puro, portò ad apici espressivi che ancora adesso, anche se sono nell'Aldila', ricordo con piacevole nostalgia: inutile dire che, più certe rivelazioni venivano inaspettate, più rimanevano scolpite nella mia memoria.

La più vivida ed illuminante di tutte, in particolare, avvenne in un'occasione insolita. Ricordo, come fosse ieri, quella trasferta a Monza: noi, in 100 stipati in uno spicchio del palazzetto che poteva contenere al massimo 20 persone, esclusi i celerini che dolcemente ci tenevano d'occhio, carta da culo che ci pioveva addosso da tutte le parti ed epiteti che erano appena, appena aggressivi...ma appena, appena eh!

Poi la folgorazione. Sulla tribuna opposta uno striscione: "Mangio merda tutto l'anno, ma a Natale panettone". Improvvisamente compresi che anche chi ci copriva d'insulti era umano, soffriva e mangiava cacca come noi. Gli anni son passati, di quella decade nemmeno le camicie di flanella son rimaste, io nel frattempo sono morto, ma anche ora da quassù, quando vedo qualche intemperanza, non posso non pensare allo sconosciuto, coprofago, "nemico" lombardo, che scrivendo quelle semplici 39 lettere, esclusi apostrofi e spazi, divenne mio, inconsapevole, buon maestro, in cattiva fede... Quindi ricordate: tenete sempre gli occhi aperti e non solo per evitare le sprangate.



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