Amore und pizza

Vorrei parlavi di una minuta donna tedesca, una piacente e semplice signora di mezz'età comune a tante altre. Petra Reski, questo il suo nome, è una giornalista d'assalto, inviata in Italia. I suoi articoli, le ricerche, i suoi viaggi da anni hanno un principale denominatore: la mafia in Germania. Sono anni che Petra batte su questo chiodo, in particolare concentrandosi sulla 'ndrangheta. Con i suoi articoli s'è assunta una missione non evidente: far capire ai suoi ottusi compatrioti quanto la 'ndrangheta calabrese sia penetrata nel tessuto sociale e politico della loro patria. Come spiega nei suoi scritti pubblicati dai settimanali Stern e Die Zeit, per i mammasantissima è stato facile approfittare della sicurezza dei tedeschi tanto convinti di essere inattaccabili, quindi distratti dalla propria superbia, nonché dal secolare preconcetto romantico che vede l'italiano tutto amore pizza mandolino (e cameriere). Lo sapete tutti quanto i tedeschi amino l'Italia, quasi fosse una cartolina delle vacanze da riguardare con nostalgia durante i mesi invernali. E' esattamente questa l'Italia che credono d'avere in casa. Ebbene, troppo amore acceca.

"Se andiamo avanti così in pochi anni la 'ndrangheta si mangia la Germania", questo l'avvertimento che Reski lancia da anni, insistentemente, fin da quando, una primavera venti anni fa, andò al sud per descriverne le bellezze naturali. Da allora non ha mai smesso di parlare dell'Italia, delle cosche mafiose e delle loro terminazioni nel suo paese. Tuttavia non ha smesso di amare il Belpaese e il suo popolo, anzi, vive a Venezia e un "italiener" se l'è anche sposato.

Reski ricopre un ruolo gravoso. Immaginate ad esempio come spiegare ai tedeschi perché in Italia "l'unica seria opposizione sia rappresentata da un comico, un filosofo, un giornalista e un ex magistrato". Sarebbe gravoso per qualsiasi giornalista europeo. Quindi, come afferma, è più semplice e divertente aggirare l'ostacolo raccontando delle mignotteparlamentari di Papi oppure della sua leggendaria potenza sessuale, come si limitano innumerevoli suoi colleghi tedeschi ed internazionali. Tuttavia Reski a differenza di altri non si è lasciata prendere dal gioco facile cianciando di italico folklore, lei racconta senza mezzi termini di corruzione e collusione, al pari di Roberto Saviano (citazione dovuta), tantopiù ora, in seguito alla recente pubblicazione del suo libro Santa Mafia, da Palermo a Duisburg: sangue, affari, politica e devozione.
Un saggio che in Germania sta suscitando clamore scoperchiando una realtà ormai capillare: buona parte degli innumerevoli investimenti immobiliari italiani nella terra di Goethe - ristoranti, pizzerie, discoteche, alberghi di lusso ma pure agenzie finanziarie che gestiscono queste attività e altre - fungono da copertura dei proventi illegali della 'ndrangheta operante in loco e in tutta Europa. Lavanderia Deutschland.

Tra le pagine dei suoi libri e tra le righe dei suoi articoli questa impavida giornalista fa nomi e cognomi dei boss e di chi li protegge politicamente sul territorio tedesco e italiano, indica le attività più implicate, descrive gli intricati meccanismi del riciclaggio, entra nei dettagli di elaborate indagini forte delle tante interviste a cui ha sottoposto magistrati e forze dell'ordine di entrambi i paesi. E come da copione sono arrivate le prime minacce.

"La mafia non è un problema esclusivamente italiano né un affare di coppole e di realtà arretrate del sud Italia, ma un problema europeo.".
Vorrei ricordarvi soltanto questo nome: Petra Reski.



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