Io no
C'è una novità: è stato reso pubblico il primo video che cattura un'esecuzione di Camorra. L'ho cercato su Youtube e silenziosamente ho visto ed ascoltato questo video che audio non ha, ma che fa un rumore assordante, il rumore della solitudine. Mi ha colpito l'audio - perfettamente assente e in quanto assente perfetto - più dell'immagine, perché poche sono le parole che possono definire tale situazione, come poche sono le sensazioni che si possono provare di fronte a tale scempio. Di fronte alle brutte cose non hai molto da pensare, scappi e basta. Non è intelligenza, ma istinto.
La evidente noncuranza dei passanti ha colpito mezzo mondo, tanto da far abbandonare qualcuno a commenti grossolani e semplicistici.
Non so cosa ne pensi Roberto Saviano di questo video, di questa noncuranza. Immagino che da brava persona qual è cercherà di salvare il salvabile. Bene, io no. Io non salvo nulla perché non c'è nulla da salvare.
Roberto Saviano, pur puntando il dito non ha mai colpito realmente tutto quello che c'era da colpire e questo perché a qualcosa, per uscire da questa surreale situazione, bisogna pur attaccarsi e questa sua voglia di risolverla, la situazione, questa speranza, è direttamente proporzionale al fatto che è una brava persona. Bene, io no. Io non mi aggrappo a nulla e quindi lo dico.
Il male supremo, il primo male, il male che precede tutti gli altri mali, ha un solo nome, ma molti volti. Il primo e solo male di questa terra, in quanto da esso dipendono tutti gli altri, è lo Stato. Lo Stato italiano, quello che si presume essere lo Stato della fantomatica nazione "Italia".
Viviamo in questa terra, di questa terra, sentendo provenire da questa terra l'odore della disfatta già dalla nascita e questo perché, come diceva Adam Smith - certamente non un meridionalista, nemmeno un po' socialista - per l'esistenza di una persona ricca sono necessarie cinquecento povere. Ricattabili in quanto povere e noi siamo ricattabili.
Nurkse sintetizzo il concetto di "disoccupazione nascosta" che è alla base del celebre modello di sviluppo di Lewis, il quale prevede che ad un economia moderna, per prendere slancio, serve un bacino di mano d'opera a basso costo da strappare, sempre mediante il ricatto, all'economia tradizionale, quella che ti assicura, forse, solo un reddito di sussistenza. Ed è su queste basi che Kindleberger spiega quello che accadde all'economia italiana del '63, economia semplicemente rimasta priva della sua eccedenza di manodopera a basso, bassissimo, infimo costo. Infimo perché in questo mondo solo la propria vita, la propria "pelle" ha un vero valore. Di quella degli altri, spallucce.
Il cancro che avvolge il meridione italiano e che tanto fa comodo (1 euro su 3 che circola all'interno di questo paese è prodotto dalla malavita organizzata) al potere politico, non fa comodo a chi questo cancro lo porta sulla pelle. E poi penso a miei amici, gente capace, sveglia che servono birre ai tavoli in giro per l'Europa che: "Qui non si può stare". Poi penso che toccherà a me, che qui non ci rimarrà nessuno, che siamo tutti "nascosti". Ci piango spesso, avrei voluto non finisse.
