
Atto di "forza"
Credo che i fatti accaduti nella giornata di domenica 13/12/2009 - che potrei ironicamente sintetizzare come scontro architettura gotica vs. politica moderna, conclusosi con un 1 a 0 incontestabile e secco a favore della prima - siano stranoti e facilmente ed ovviamente commentabili da tutti, di qualunque "fazione" si voglia fare parte, con o senza la drammaticità e la retorica che inevitabilmente hanno fatto seguito, attraverso tutti i canali mediatici ed il passaparola della gente. Immagino che molti diano per scontato e ritengano abbastanza chiaro, almeno qui dentro, il mio pensiero al riguardo, eppure la mia intenzione in questo momento è diversa e meno scontata.
Perchè in fondo, quella foto che tanto è girata ovunque sui giornali, nei metrò, sui tram, in internet, in televisione e nella descrizione verbale di molti, oltre ad avermi strappato un iniziale sorriso da Grillo Parlante e da Lucignolo in contemporanea, mi ha poi in realtà scavato dentro un'enorme amarezza. Per un Paese, il Nostro, dilaniato da dinamiche ormai malate e radicate troppo a fondo, frutto di un malgoverno generale che non so più imputare a destra o a manca, ma che alla fine ci consegna una realtà sempre più difficile da condurre, da capire, ma soprattutto da accettare, una realtà che non mi concede alcuna rivalsa, nè sollievo, nemmeno in un gesto tanto forte quanto è stato quello di domenica. Non posso dire di vivere davvero sentendo tutto questo come un affronto personale in nome di un ideale, di una bandiera o di un leader che sento di non avere più da veramente troppo tempo, per sentirne ancora bruciare la mancanza.
E non c'è parola di empatia, come non c'è ironia, non c'è battuta che esca dalla mia bocca, che mi sappia consolare dal fatto che, l'unico gesto forte partorito e vissuto con partecipazione dal popolo italiano, sia opera di un uomo detto "folle" dalla maggioranza e che probabilmente nel suo disagio è il più lucido di tutti.
Penso che, a parte la soddisfazione istintiva momentanea provata nell’aver appreso tale notizia, soddisfazione che nasce dalla continua esasperazione -almeno nel mio caso- sia molto avvilente constatare che l'unico atto che ci venga in mente come Opposizione, a questo punto, sia solo un atto di forza e di violenza. Quando in realtà, il vero problema, è saldamente legato alla nostra triste consapevolezza dell’essere un popolo totalmente allo sbando e senza più una direzione, e, cosa peggiore, senza prospettive.
Ecco, qual'è la cosa per me più triste, ancora più triste del sangue che fa così tanto scalpore e notizia.