
May we live long and die out.
E' da un po' di tempo che su Debaser girano informazioni sul VHEMT, ossia il Voluntary Human Extinction Movement, grazie ad alcuni commenti di un utente che ne fa parte. Considerato che ho una particolare indosincrasia nei confronti di gruppi che propugnano la salvezza da imminenti apocalissi, ho voluto saperne di più, quindi mi sono informata sul sito di cotanto movimento.
Da quel che leggo il VHEMT si propone come un movimento filosofico di volontari con nessuna intenzione di fondare chiese o templi, oppure organizzare raduni e comizi pubblici. L'intento sarebbe di provocare un dibattito serio sulla sovrappopolazione umana. Quel surplus che, come ormai sappiamo tutti, sta irrimediabilmente soffocando con le sue esigenze moderne l'ecosistema che ci circonda. La soluzione al problema proposta dal VHEMT è fondata su una semplice idea, quasi banale: smettere tutti di fare figli. Tutti. Da subito. Provocare così l'estinzione del genere umano in nome della salvezza della Terra e della Natura.
Niente paura: non è un gruppo favorevole all'aborto, all'eutanasia e nemmeno inneggia al suicidio di massa o al genocidio di infanti del terzo mondo (come se ce ne fosse bisogno!). Non si avanza neanche la possibilità della castità a vita. E non c'è relazionata nessuna religione. Niente di coercitivo, insomma. La soluzione per attuare l'estinzione auspicata dal movimento pertanto, per evitare di figliare ulteriori esseri umani (cit. "sanguisughe"), consisterebbe nella sterilizzazione volontaria e definitiva.
Continuando a leggere sul sito e sul web, scopro alcune interviste con il portavoce Les U. Knight (colui che ha ideato il nome e gestisce il sito e newsletter del movimento), il quale, ad ogni ipotesi e accusa di "sterminio umano", nega con veemenza (l'acronimo del movimento si legge come "vehement", veemente) specificando che la sterilizzazione è una proposta da maturare individualmente. D'altro canto si evince che la questione è affrontata con una certa dose di ironia, infatti al signor Knight (di cui non ci è dato sapere che fa altrimenti nella vita se non che è dell'Oregon) piace giocare con le parole: non si sa nemmeno se sia il suo nome esatto, visto che foneticamente suona come "let's unite".
Sta dunque alle persone singole giudicare se questa "idea" potrebbe fare la differenza, ipoteticamente o comunque in un futuro molto più distante. E a ben vedere non è una proposta davvero radicale, visto che in molti casi la sterilizzazione può essere attuata in maniera reversibile. Chi giudica moralmente accettabile e aderisce al manifesto del VHEMT (ovvero rinuncia a procreare definitivamente), è chiamato Volontario, mentre Simpatizzante è chi trova interessante l'idea, ma non ha rinunciato ancora di concepire figli. Si avanza perfino il consiglio, per i titubanti, di aderire depositando in una "banca" liquido seminale od ovuli nel caso si cambiasse idea in seguito.
Tralascio tutte le implicazioni del caso, altrimenti non la finisco più. Comunque da donna che suo malgrado, per motivi di salute e contesto, non ha avuto figli, sulla questione sono piuttosto scettica. Tuttavia pure divertita, in particolare dal tono simpatico di una pagina precisa del sito, intitolata "Les (="let's") Talk: Man to Man" che se potessi incornicerei. Leggetela se avete un attimo. Mi sto rivolgendo a voi maschietti. Tratta di un argomento serissimo che definirei ancora tabù, su cui i tipi del VHEMT hanno assolutamente ragione: la contraccezione attiva da parte dei maschi sarebbe un gran passo per l'umanità, con l'indiretto risultato di regolare le nascite con coscienza e responsabilità finalmente condivise equamente, tra uomo e donna.
La proposta di tale movimento è obiettivamente un'utopia, e se seppur originale, resterà tale. Lo ammette lo stesso mister "Let's unite". Però proteggere il proprio piccolo "ecosistema" - naturale, privato, affettivo e sociale, le ragioni per cui stiamo al mondo insomma - è possibile e fattibile. Forse è proprio da qui che si dovrebbe partire, in tutta umiltà.