Partire è un po' morire

Mio padre era del '20. A dieci anni finita la quinta elementare fu preso come garzone nella bottega del sarto del paese, mio padre non aveva il fisico per finire fra i monti a coltivare viti alte solo 35 centimetri da terra. Mio padre era un drago con le forbici in mano, con un taglio per un cappotto e una giacca riusciva a fare anche un gilet. A diciotto anni era già il miglior sarto del paese.

Dash è nato nel '70. A sedici anni era già una pezza d'uomo, s'incamminò sui monti tentando di raggiungere la libertà chiamata Jugoslavia.  Qualcuno lo aveva illuso dicendogli che se fosse giunto fin là poi avrebbe potuto chiedere asilo politico al Canada. Gli sgherri gli ruppero le ossa e lo rimandarono a Valona.

Nel '40 c'era la guerra, mio padre fu fatto abile ed arruolato nonostante i suoi quarantaquattro chilogrammi, non si perse d'animo prese la sua sacca e s'incammino fra i monti alla volta di Cagliari. Durante il periodo di servizio fu colpito dalla malaria e mandato in convalescenza. Prese la sua sacca e tornò a piedi fra le sue montagne, scoprì solo nel 1983 di essere stato congedato nel '48. "Meglio così" pensò "Me li calcolano ai fini pensionistici".

Dash a vent'anni si fece 24 mesi di marina ed imparò tante cose sul mare e sui venti. Negli anni Novanta prese due fusti di olio, li legò fra loro e si gettò nel mare, con lui altre tre zattere con altre persone. Dopo tre giorni di mare senza mangiare né bere, vennero avvistati da una motovedetta italiana, Dash si gettò a nuoto cercando di raggiugere la riva. La guardia costiera gli ruppe qualche osso e lo rimandò a Valona.

Negli anni '50 Carbonia era ancora una fiorente cittadina, la miniera dava lavoro ad oltre diecimila minatori. Mio padre decise che era giunta l'ora di fare il grande salto: mai più sarto in un paese di poche anime. Prese la sua sacca, salutò la madre e, sempre a piedi, partì. Giunto a Carbonia comiciò a lavorare e si fece una famiglia

Negli anni '90 Dash aveva una bella moglie e un figlio. Decise di scappare di nuovo dall'Albania: sequestrò un motoscafo e cominciò a correre, San Foca, Lecce, Bari, tutto di corsa per non farsi prendere e rimandare indietro, si fermò solo a Brescia. Valona - Brescia a piedi e autostop in soli tre giorni. Le guardie ancora lo cercano a San Foca.

Nel '64 Carbonia era sempre più città fantasma. Ogni giorno sempre più amici e parenti dicevano: "Vado in continente".
Mio padre aveva già quarantaquattro anni, prese la moglie i cinque figli e finì in ferriera nella provincia di Brescia.


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