L'inevitabile superiorità del metallaro

La questione è molto semplice, quasi banale, pertanto non mi stupirò se qualcun altro l'avesse già affrontata.
Chi ha una formazione musicale metal alle spalle parte avvantaggiato nell'ascolta della musica tutta.
Esempi pratici: per chi riesce a sopportare, intendo proprio a livello fisico, un disco come "City" degli Strapping Young Lad, l'ascolto di "Trout Mask Replica" sarà una passeggiata di salute. Il noise dei Royal Trux, poco più di una filastrocca pop per orecchie temprate a colpi di "Psalm 69".
La banalità del concetto sta tutta qua: ci sono soglie del rumore diverse, variabili da persona a persona e i metallari, avendola molto bassa, hanno accesso ad una maggior quantità di "informazione musicale", rispetto a chi per spezzare l'ascolto di songwriters intimisti, riesce al massimo a tollerare un Teatro Degli Orrori d'annata.
I non-metallari sono, nell'eccezione etimologica della parola, più ignoranti di chi si abbevera anche a questa fonte.
Ovvio che l'ascolto di musica non è una gara, ma di fatto questo "soffitto di cristallo" esiste e io voglio sottolinearlo.
Perché? Essenzialmente perché sono stanco dei continui attacchi al metal. Fermi tutti! "Continui attacchi": ma esistono veramente o sono solo frutto della mia mente?
Dove finisce la mia sensibilità e dove comincia il mondo esterno?
Esiste davvero un razzismo intellettuale verso determinati generi?
E il metal oggi, A.D. 2010, ha davvero bisogno di essere ancora difeso?
E se la mia più che una difesa, fosse un attacco a chi non rispetta i gusti degli altri, dietro una presunta superiorità intellettiva che deriva, in una interpretazione davvero originale del concetto stesso di intelligenza, dall'ascolto passivo dell'altrui genialità, genialità che ovviamente mai, o raramente, si realizza in generi inferiori come metal e simili?
Non so dare una risposta certa a tutti questi interrogativi.

Potrei fare numerosi esempi a supporto della mia tesi ma credo che basti leggere qualche giornale o girare nel web, anche su questo sito, e leggere i commenti sul metal per farsi una visione autonoma dell'argomento.
Sottolineo almeno una "discriminizzazione" molto sottile, quella di ignorare il genere, con la conseguente ghettizzazione in riviste/siti settoriali, da parte delle riviste più in vista.
Per carità, le scelte editoriali sono sacre, quello che confonde è che molto spesso queste riviste/siti web hanno o, peggio, vantano pretese enciclopediche dall'alto dei 27654 dischi ascoltati mensilmente o ipotetiche "pietre emiliane" del rock, per poi de facto ignorare quasi totalmente un mondo così vasto ed eterogeneo.
"Rage Against The Machine", "SCIENCE", "The Downward Spiral", "Dirt", "Badmotorfinger", "Around the Fur, "System of a down", "Aemina", "Korn", "Roots": se uscissero oggi, quante riviste ne darebbero notizia?

Ho trentadue anni. Ascolto musica da quando ne avevo dodici. Sto invecchiando perché se ascolto un disco thrash mi viene mal di testa. Ma ancora oggi la speranza, ogni volta che inserisco un disco nuovo nel lettore, è quella di riprovare lo stesso brivido lungo la schiena di quando ascoltai per la prima volta "Welcome To The Jungle".
Voi no?


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