
La paura, il coraggio, e la rassegnazione
"Il coraggio è quasi una contraddizione in termini. Esso implica un forte desiderio di vivere che prende la forma di essere pronti a morire." (Gilbert Keith Chesterton)
(…) Per lottare contro la mafia non può assaporare i piccoli piaceri della vita quotidiana. E' vero quello che dicono?
Bhé diciamo che c'è molto di vero, si, indubbiamente questo tipo di attività incide pesantemente sulla privacy, su questo non c'è dubbio.
Come lo vive lei?
Mah, direi con rassegnazione…
Lei ha detto, o pare che abbia detto, "il vigliacco muore più volte al giorno, il coraggioso una volta sola". Questo significa che non ha paura?
L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno. E' saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, è incoscienza.
(intervista a Giovanni Falcone)
Diciotto anni fa, il 23 maggio 1992 alle 17.59, la deflagrazione di una bomba al tritolo piazzata sull'autostrada che da Trapani va verso Palermo, precisamente a Punta Raisi vicino a Capaci, metteva fine alla vita del giudice Giovanni Falcone, direttore generale degli Affari penali del Ministero di Grazia e Giustizia, di sua moglie Francesca Morvillo, pure lei magistrato, e di tre agenti di scorta.
Penso che si è tutti d'accordo: quello che il giudice Falcone ha lasciato dietro di sé è un nobile esempio di rettitudine coerente, di forza d'animo superiore, di intelligenza imparziale, di rigore etico. Vorrei ricordarlo a voi tutti con quel sorriso franco che tra le labbra e gli occhi tristi gli scaturì alla parola "rassegnazione", da lui pronunciata durante l'intervista qui citata. Proprio quella rassegnazione alla paura contro la quale ha sempre combattuto strenuamente, ma che, senza farsene sopraffare, gli è stata compagna nell'ombra durante gli ultimi anni di vita.
Io non sono italiana e non sono informata, e probabilmente è presunzione la mia, questa di ricordarvi la ricorrenza della morte tragica di un uomo di legge, stimato ed ammirato come un eroe anche fuori dai patrii confini. Di sicuro sono pure inopportuna, in questo giorno in cui molti di voi festeggiano un sospirato trofeo calcistico.
E' solo che vorrei cogliere l'occasione per farvi quella domanda che è ormai da troppo tempo che mi pongo, ora più che mai, in questi tempi di norme dagli emblematici nomi di una puttana e di una trasmissione tv...
Di uomini così, come Falcone, come Borsellino, uomini dalla schiena dritta e dallo sguardo schietto… ne fanno ancora?