Noir Debaserién

Come al solito stravaccato sulla mia poltrona, dopo una dura giornata lavorativa, mentre facevo zapping, tra il Commissario Winchester che arrestava Telespallabob, e una puntata già iniziata della serie fantastica “Drunkedqueen”, la regina dei Polkatulk88, una specie di alienotti ballerini, sento squillare inaspetttamente il cellulare. Anonimo. Un fruscio seguito da un forte stridio mi infastidì seriamente l’audio: “…Hjhhjij…Ligdjs…”e poi una voce cavernosa: “Enbar…sono Geb, dio egizio della terra!” Ed io smargiasso: ”Si vabbè che vuoi?” E lui: “Mementomori!!!!“ – “E cioè?” – “Ricordati che devi morireee, idiota!” – “Aho, giù i titoli! Si vabbè lo ha detto anche Massimo Troisi e allora?” – “Oggi un mio killer ti eliminerà!” Fine della comunicazione con un tonfo sordo. Ovviamente ero dominato dal terrore. Chiamo subito Teresa anche per vedere se le fosse successo qualcosa. Oo°Terry°oOoohhh, perché non rispondi? Daaaaiiiiii!... Niente! Dovevo correre dalla polizia, anzi no da un investigatore privato, no no no un giudice, no…calma. Calma. Ora mi armo fino ai denti e cerco di eliminare l’assassino. Ma con quali armi? Oltre a un coltello da cucina troppo cruento e un paio di forchette avevo poco altro a disposizione. L’unione fa la forza e gli unici che potevano aiutarmi a scoprire questo pazzo erano i miei amici.

Mi reco da Carlo Cimmino, intento a visionare un almanacco calcistico in videocassetta. –“Ciao Carlè, ascolta, ho bisogno…” Venni subito ammonito con uno stop alla vigile urbano. – “Vieni siediti, guarda qua! Questa cassetta l’ho creata io incatenando vari spezzoni, una vera manna! Questo è Lev Jascin, portierone sovietico, per gli amici “Ragno nero”… – “Si Carlè, con tutto il rispetto, ma…” – “…uuaaa…che parate! Mamma mia! E guarda qua che magia invece! Johann Crujiff, olandese, scarta tutti e…” e spunta uno spezzone di un pornuccio davvero niente male. Carletto, un po’ imbarazzato dice: ”…ehm…beh, questo è un fuorigioco…ehm, o meglio un fallo di mano! Spezzone preso da Harem78, film d’altri tempi! Gran pezzo di Gnagnera eh?” – Hai capito lo Sfasciacarrozze! E bravo! Una biondina era impegnata in un focoso amplesso mentre in sottofondo si sentivano frasi inequivocabili di stampo sexy-ippico, del tipo, LUI: “Bella puledra!” e LEI: “Siiii Sellami!”

Malcelato l’imbarazzo mi diede udienza. – “Carlè un certo dio egizio ha detto che mi devo ricordare di morire e per sicurezza forse manda un sicario a farmi fuori. Che devo fare? Mi presti un paraurti, un radiatore che gli posso spaccare in testa, una marmitta, mi fai nascondere tra le lamiere contorte delle tue carcasse?” Lui, allibito: “ Ma che te sei rincojonito? ‘Azzo stai a dì? Vedi che sarà uno scherzo…” Mi squilla il telefonino. Anonimo. “Eccolo! E’ lui! Metto il vivavoce!” – “E’ inutile che scappi! Sei morto!” Rimanemmo entrambi basiti. Io di più. Carlo mi poggiò una mano sulla spalla e disse: ”Uhm…qui l’unico sicario di Debaser è Killerjoe!” – “Cheee? Ma se lo conosco! Perché mi dovrebbe eliminare?” – “Ahò, lui è l’unico! Proviamo a parlarci. Dobbiamo intercettarlo in area…ehm, deformazione professionale…prenderlo in contropiede…ehm si vabbè, insomma un tocco d’artista tipo Garrincha! Che ne dici di invitarlo a pranzo, magari lo stordiamo, lo avveleniamo eh?” – Io con un lumicino di speranza: “Lo portiamo a mangiare da “Dolomitia” e lo facciamo scivolare in trappola!” – “Ok, chiudo la baracca e andiamo.” Si gira verso la stanzetta dell’aiutante e urla: “DeLorenzoooo?” Si sentì come una cascata di patate sul pavimento seguita da rapidi colpi secchi, tipo delle manate su una parete.di cartongesso. Spuntò intimorito. “Chiudi tutto e vieni con noi. Che stavi facendo? Cos’era quel rumore?” – “Sono sincero, stavo studiando con la mia abituale estrema diligenza ed indefesso scrupolo i “Quaderni dal carcere” di Gramsci. Non nascondo che il suo inatteso richiamo ad effetto tellurico me li ha fatti praticamente scivolare dalle mani insieme a qualche tomo del “Finnegan’s Wake”, opera per me irrinunciaibile di James Joyce che consiglio vivamente di…” – “Ok, benissimo! Seguici!” Intanto, strada facendo, si pensava su possibili soluzioni, anche incruente per fermare il killer.

Stavo pensando di chiamare in aiuto RockyMarciano, ma era troppo forte. Un suo gancio lo avrebbe mandato al mondo dei più. E Kemosabe? Uhm forse! Più classe, più eleganza con i suoi sistemi da karateka ma un colpo ben assestato avrebbe potuto ammazzarlo. Altrimenti potevo contattare…chi di killer colpisce di killer perisce! Effepuntato! L’anonimo genio del male! Uhm, no, no troppo dispendioso. Un filtro di Voodoomiles? Il rovello mi stava provocando un bel mal di testa oltre al Malderecchie suscitato dallo stridio della telefonata. All’improvviso vedemmo apparire una lampadina sulla testa di DeLo: “E se andassimo dal nostro Pretazzo? Eh? Magari l’assassino si è andato a confessare e avrà potuto dire qualcosa in merito! Si, andiamo da Don Pollo!” Ottima idea.

Ci rechiamo alla chiesetta e il curato aveva appena finito di confessare un fedele. “Ohè giovanotti! Che avete ammazzato quarcheduno che ve devo da confessà en blocco?” – “Eh, no, padre ma forse potrebbe aiutarci!” – “Ahò so tutto ‘na recchia, fateme sentì” – “Per caso, se puoi dircelo, è venuto qualcuno a confessare un prossimo omicidio?” – “Mmmmh, nun è che potrei parlà perché Son Artigiano der segreto e ministro de Dio e nun se potrebbe fa, però pè vvoi…se ve fate scappà ‘na parola ve stacco la capoccia coll’aspersorio eh?” – “Grazie padre!” – “Allora, è venuto Sexyajax a confessà ‘na carrellata de atti ‘mpuri da famme ‘mpallidì. Poi Bacotabacco, povero fijo, se sta a flaggellà pecchè nun riesce a smette de fumà. Pensate che s’è fatto ‘na mpagliata de sigarette cò la raffia delle seggiole de casa, poraccio! Mmmh ma che me ricordo nun è venuto nisuno a dimme nà cosa ‘ccusì!” – “Grazie padre. Ci è stato di graaande aiuto!”. Quasi sconfitti, a pochi passi dalla trattoria si accese un’altra lampadina: “Che ne direste di annientarlo con la cultura?” – “Cheee? E che gli tiriamo addosso tutti i volumi della Treccani fino a seppellirlo?” – “Ci siete andati vicino pregiatissimi amici! Farlo assopire con un libro! Senza il minimo ricorso a tecniche cruente che potrebbero riservare spiacevoli quanto funeste traversie giudiziarie, propongo di fargli leggere un mio testo di Wittgenstein, uno dei massimi epistemologi della recente modernità, garantendovi il successo assoluto. Considerando il soggetto con una presunta buona percentuale di resistenza, assicuro la volontà di annidarsi tra le braccia di Morfeo del nostro criminale in venti secondi, ventidue al massimo!” – “Si, mò glielo portiamo come aperitivo!”.

Scartata l’ipotesi delorenziana, entrammo. Ci accolse Fosca, con un brillante vestitino folcloristico tipico del sudtirolo e un paio di treccine con fiocco rosso alle estremità che spuntavano da un fazzolettone bianco avvolto sul capo. Il suo jodel di benvenuto, più potente che mai scardinò la porta della cucina dove scorgemmo Lewis Tollani che stava preprando qualcosa, a giudicare dal profumo, di veramente delizioso. Con il dovuto tatto presi la padrona sotto braccio e sottovoce sussurrai: “Devo chiederti un favore Foschina! Giola gola secca…ehm…è un po’ lunga da raccontare poi man mano ti spiego…ehm…potresti avvelenarmi un cliente con una tua pietanza?”. Dimenticando le sue origini nordiche mi rispose pugnalandomi con uno sguardo che avrebbe fatto rimpicciolire Jack lo Squartatore. “Uè ma tu che staje dicenn’! Ma sì scemo? Io nunn’avveleno proprio a nisciuno! Nun voglio sapè nient’ ‘e capit? Jatevenne!” – “Ok scusami, non ti chiederò mai più una cosa del genere, perdono, perdono, bacetto, bacetto!” – Le ritornò un sorriso che avrebbe illuminato a giorno la Val Camonica: “Mangiate qualcosa ragazzi?” Non ebbi il tempo di rispondere che squillò di nuovo il cellulare. Anonimo. Di nuovo lui! “Si pronto! Che vuoi ancora!”. Dall’altro capo si sentivano delle grasse risate. Era Teresa!:”Moreee? Piaciuto lo scherzetto? Mica ti sei impaurito giuggiolone?” Se avessi potuto la avrei bruciata col napalm. “Nooo ma figurati, non ci ho creduto neanche un po’ (che stronzo!) ma dove sei?” – “Sono alla scuola di danza, da Primiballi, c’è un corso di salsa, bachata e Karimbambeta! Vieni anche tu così fai un po’ di movimento e bruci quel Pannzzoone che hai messo su, porcellino!” – “Teresì, ma vaff…” e attaccai. Guardai negli occhi i miei amici, un cenno d’intesa e all’unisono, quasi meglio dello “Shining Light Gospel Choir” urlammo: ”Foschinaaaa! Tre pranzi completi spacca-panza!”

Cazzata noir!


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