Le passioni sono pericolose

Questo è un editoriale ed io ci vomito dentro quello che mi passa, che tanto qui non c’è niente da recensire, anzi si! Recensiamo la mia rottura di palle, il mio atteggiamento asociale-acido-nichilista- strarottodicoglioni-misantropo che più di un atteggiamento è uno stato d’animo o un modo di essere o un temperamento o una personalità.

Gente come me scivola inesorabilmente nel cliché del macchiettaro provocatore e aggressivo nei rapporti interculturali, ma vi assicuro una cosa, e che possiate passare la notte attaccati alla tavola del cesso se dico minchiate, CONSAPEVOLEZZA e CULTURA sono a ZERO e non parlo dei ragazzi che spaccano tutto per i fondi universitari, non parlo del declino sociale che attraversiamo, non parlo di Berlusconi, non parlo di Bunga Bunga, non parlo della TV, non parlo della criminalità organizzata, non parlo dell’Europa, non parlo di Saviano, non parlo di Vieni via con me, non parlo dei rapporti di coppia, non parlo dei figli, non parlo delle crisi matrimoniali, non parlo dell’Italiota, non parlo dei borghesi, non parlo di religione, non parlo di marte, non parlo della CIA, non parlo di P3, non parlo dei paradisi fiscali, non parlo del passaggio euro lira, non parlo di non scopare, non parlo di malattie, non parlo dell’inquinamento, non parlo dei saccenti, non parlo del Natale, non parlo della disoccupazione, non parlo degli intellettuali che non vanno in TV, non parlo del 2012 o altra cazzata, non parlo di Quark, non parlo dell’eutanasia, non parlo del Papa, non parlo di pedofilia, non parlo di teocrazia, non parlo di Hitler, non parlo di comunisti, non parlo degli animali in estinzione, non parlo della macabra passione per gli omicidi e sparizioni in TV, non parlo dei cazzi miei, non parlo dei cazzi vostri, non parlo della cultura dell’immagine, non parlo delle frustrazioni, non parlo delle invidie, non parlo di vallettopoli, non parlo di chi guadagna miliardi e non fa un cazzo, non parlo di disoccupati, non parlo di extracomunitari, non parlo di rom, non parlo di stragi, non parlo di trans, non parlo di calciatori e veline, non parlo dell’hardcore, non parlo con nessuno, non parlo di Sharm el-Sheik, non parlo con tutti… parlo solo di noi.

Noi assuefatti da una naturale amoralità e pigrizia intellettuale, volta ad una quotidianità, apatica di stenti che si strascinano verso un declino dell’anima, ai vuoti dentro che non sai mai dove nascono… parlo di noi che non abbiamo capito che nella vita ciò che ci rende davvero vivi sono le passioni, quelle alle quali molti hanno rinunciato, quelle che paradossalmente a scanso delle mille responsabilità ti riempiono l’anima, quelle che Pavese definiva pericolose, quelle che ti permettono di mollare tutto per conquistarle, quelle che ti permettono di non morire, quelle che ti insegnano a lottare diventare più forte, quelle che ti completano e riscattano il proprio karma.

Nulla si crea, nulla si distrugge tutto si trasforma: nelle moltitudini di vite vissute, dovremmo aver acquisito l'importanza delle passioni, mentre invece ancora oggi mi trovo a vedere la gente rinunciare a sé stessa.

Come potremmo mai sperare di incontrare gli alieni se siamo in queste condizioni, o forse loro sono già in mezzo a noi che ci guidano ad una sopravvivenza ormai ai limiti, alieni vi prego prendetemi!

Alieni aiutatemi! Venitemi a prendere che qui molti credono di essere già morti, quando invece non hanno capito che grazie a Dio sono ancora vivi!!!
Alieni! Alieni!!!


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