Elogio di Ronan O'Gara

Ronan O'Gara è nato a San Diego, in California, da genitori irlandesi originari di Cork. Una città bellissima, affascinante. E' la capitale di una delle quattro province storiche d'Irlanda, il Munster, ma è soprattutto il luogo dove si respira, più di ogni altro, quello spirito denominato “Proud to be Irish”. La gente di Cork ha nelle vene il sangue di Micheal Collins e dei combattenti dell'IRA. Vivere in luoghi così ti forma e ti fa sentire un tutt'uno con la propria terra e questo plasma il giovane Ronan che tra una scuola e l'altra diventa una promessa del Rugby irlandese.

Il mondo ovale irlandese è gestito in modo molto particolare: prima di tutto non esiste la distinzione tra Eire ed Irlanda del Nord (prima delle partite viene suonato un inno apposta, "Ireland's Call") ed inoltre la IRFU organizza il professionismo attraverso le quattro province storiche (Connacht, Leinster, Munster ed Ulster). Il Connacht rappresenta la squadra sperimentale, quella dove vengono mandate le giovani promesse prima di finire al Munster o al Leinster secondo il proprio ruolo: a Limerick i giocatori di mischia, a Dublino i tre-quarti. Almeno in teoria. In pratica, per quanto ci siano interessi ed ingerenze, c'è chi non obbedisce a queste logiche e così fa O'Gara che resta al Munster, diventandone una bandiera. In poco tempo conquista il posto anche in nazionale e diventa uno dei migliori interpreti al mondo nel suo ruolo.

O'Gara oggi ha 34 anni, naturalmente continua a giocare. Nel Munster come nell'Irlanda, con un differenza. A Limerick è ancora il leader di una squadra che con il suo pubblico e la sua micidiale mischia mette in crisi mezz'Europa. In Nazionale ha perso il posto da titolare, scalzato da Jonathan Sexton. E' il mediano d'apertura del Leinster. Hanno caratteristiche e modi di giocare molto diversi ma quest'ultimo ha dalla sua l'età (26 anni) e la “Rugby World Cup” di Settembre rappresenta la grande occasione per la maturità. Ronan lo sa fin troppo bene ed accetta la panchina. Non pretende il ruolo di primo piano solo per i meriti passati, capisce che c'è un momento in cui bisogna fare un passo indietro e lasciare spazio. Sa che in momenti difficili bisogna essere pronti e dimostrare di essere grandi dentro. Non si può avere sempre vent'anni. Bisogna sfruttare al massimo ogni età, accettare il corso del tempo ma non per questo si deve rinunciare ai propri valori e alle proprie idee.

L'anno nuovo coincide con un altro “6 Nations”: al Flaminio si gioca Italia-Irlanda, la partita è in bilico. Declan Kidney, head coach dell'Irlanda, si gioca la carta dell'esperienza nel finale e sotto questo aspetto chi meglio di O'Gara? Ronan entra, è fresco e sa cosa fare ma i suoi compagni soffrono le incursioni degli avanti azzurri che al momento giusto aprono ai tre-quarti: è la meta italiana. Mirko Bergamasco non trasforma, 11-10. Basterebbe un piazzato per rimontare ma prima c'è da recuperare il pallone, fortuna vuole che gli avversari lo regalano ingenuamente. O'Gara pensa al drop e i compagni di squadra lo mettono nelle condizione giuste: ora è solo un suo problema. Al '78 Italia 11- Irlanda 13, drop di O'Gara. Il risultato non cambia più. Diventa l'eroe del sabato ma nelle interviste non si auto-elogia, non tenta di sconvolgere le gerarchie. Parla della lucidità del gruppo e dell'importanza della vittoria. E' cosciente che sabato prossimo il titolare sarà Sexton e lui dovrà essere a bordo-campo, pronto in caso di bisogno.

In verità Ronan O'Gara è un passionale, dal carattere irriverente ed orgoglioso. Non sopporta né Sexton né la panchina e sta approfittando dell'ottimo “6 Nations” disputato fin ora (contro la Scozia è stato premiato come “Man of the Match”) per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, con dichiarazioni taglienti ed ironiche. Ciononostante gli sono affezionato, adoro vederlo giocare e mi divertono i suoi “colpi di testa”.

Dedico questo mio scritto agli “anziani” del CUS Brescia Rugby. Compagni di squadra meravigliosi, anche nei loro difetti. Sempre pronti a farti capire come stare al mondo, prima di tutto. Anche del campo.
Speciali come Ronan O'Gara.

(nella foto: Ronan O'Gara conversa amabilmente con Queen Elizabeth II)

Carico i commenti... con calma