
Der-Spiegel e l'italiano medio
Ci sono cose, più di altre, che riescono a scatenare un fortissimo senso di appartenenza e un campanilismo fuori dal normale. E’ il caso dell’editoriale di tale Jan Fleischhauer, pubblicato sul settimanale on-line della quotata rivista tedesca Der-Spiegel.
Il senso dell’articolo è, più o meno, quello di denigrare l’italiano medio, identificabile in Schettino, il vile, incosciente, fannullone e pavido comandante della Costa Concordia, affondata sulle rive dell’isola del Giglio.
Secondo quel signore tedesco, dimentico di tutto ciò che di malvagio e quasi neppure citabile, la Germania ha fatto al mondo, ecco che se ne esce con frasi secondo le quali il comandante di quella nave non avrebbe potuto essere che italiano, non certo tedesco, non certo inglese.
Lungi da me, con questo scritto, prendere le difese del comandante, vorrei sottolineare come io - e presumo la stragrande maggioranza dell’uomo medio italiano - non abbia nulla di identificabile con quel personaggio, così negativo, unico e isolato nel suo gesto insulso.
Quindi, caro scribacchino tedesco, sappia che io posso essere considerato un italiano medio, uno che vive del proprio lavoro, che non truffa, non corrompe, non delinque, con una coscienza grazie alla quale tenta di fare il meglio della propria vita, senza voler strafare o pretendere l’impossibile. Capita, a volte, di voler fare qualche passetto un pelo più lungo delle gambe, ma sono solo attimi, stroncati dall’imperante crisi generalizzata.
Come italiano medio, prima della laurea, per mantenere i miei studi e prima di poter indirizzare tutte le mie forze nel mestiere che ho scelto per la mia vita, ho fatto un po’ di tutto: il barista, il cameriere, il muratore, il rappresentante e anche il bagnino. E’ proprio questo ultimo mestiere che mi fa ricordare un episodio nel quale un suo concittadino tedesco, decisamente incosciente e forse un po’ stupido, pensò di poter fare il bagno con un mare mosso ben al di là delle sue possibilità. Ebbene, a rischio della mia vita, lo salvai prima che la corrente lo facesse schiantare sulla scogliera. Le assicuro che la mia vita fu messa davvero a repentaglio per il gesto del tutto sconsiderato del suo connazionale. Be’, ora mi piace immaginare quell’uomo, allora sulla sessantina, come suo padre e pensare che se io non lo avessi salvato, lei non esisterebbe neppure e l’articolo, così sconcio, nei miei confronti e di tutti gli italiani medi, forse non lo avrebbe scritto nessuno.
Tutto questo pur comprendendo la filosofia del cittadino medio, già, perché quando in estate vediamo un tedesco dalla pelle bianchiccia, rotolarsi al sole, unto e bisunto di improbabili oli solari, con al suo fianco innumerevoli lattine di birra, e rivederlo verso sera praticamente ustionato, rincoglionito dal sole e dalle birre, passeggiare con la sua enorme pancia rossa e i suoi sandali in cuoio con i calzini, ecco, mi viene proprio da pensare che quello sia uno stupido e ottuso tedesco medio.
Forse innocuo, ma al quale non affiderei neppure il compito di farmi funzionare un frullatore.