La plastica è finita

Biologicamente parlando intendo: che senso ha vivere? Non mi sono risposto. Mi sono tuffato nella carne; convulsioni. Un fiotto caldo, un sussurro: non ho risolto nulla. Ho un problema con il sesso: troppo poco per essere ruggito sotto le stelle. Troppo per avere la dignità di raggomitolarsi in un angolo. Violento o nolente uno ha pur bisogno delle sue radici: che senso ha vivere? Biologicamente parlando intendo.

E allora di nuovo a capofitto in un vortice di membra, che non ti danno il diritto di parlarne, che non ti presentano mai il conto. Che non fanno certo di te un uomo migliore. Che uno poi si chiede il perché. Ma il perché lo conosciamo, o perlomeno io lo conosco. O perlomeno così mi han sempre fatto credere.

Che poi uno se ne esce con gli amici. Magari se la ride anche eh. Magari uno si sente anche a posto con la coscienza. Ma magari è sempre il solito sacco di merda. Che se uno fosse veramente a posto, io penso che non ne avrebbe neanche il bisogno. Che non vorrebbe nemmeno sentirne parlare.

E poi: io me ne vado! Questo paese non mi merita! Che sarà anche vero, per la miseria. Ma nemmeno tu meriti un posto migliore. Che una volta la dignità era spaccarsi la schiena; farsi tutta una guerra mondiale in prima linea; riuscire nonostante tutto a crescere dei figli normali. Che almeno uno aveva la possibilità di dimostrare quello che valeva, vero? Di prendere una posizione. Ora non ci resta nemmeno più quello?

La plastica è finita; ora son cazzi.


Carico i commenti... con calma