L'affaire Armstrong

"L’impegno per la preservazione di figure che sono importanti per la storia del calcio e dello sport italiano deve essere serissimo da parte di chi, per esempio come noi, orienta l’opinione pubblica."
(Andrea Monti, Direttore della Gazzetta dello Sport)

Premessa A: Della frase sopra m'interessa solo “orienta l'opinione pubblica” e il fatto che a dirla sia stato un giornalista.
Premessa B: Una Lex ad Personam può essere fatta per favorire qualcuno ma anche per danneggiarlo.

Nel 1988 Pedro Delgado vinse il Tour de France. Nella stessa competizione venne trovato positivo al Probenecid (un diuretico che al tempo veniva associato a pratiche dopanti in quanto agente coprente degli steroidi anabolizzanti) ma non venne squalificato perché quel principio attivo era illegale per il CIO ma non per l'UCI (e a dire il vero lo sarebbe diventato una quindicina di giorni dopo: ma non in seguito alla positività del ciclista spagnolo ma per un calendario deciso mesi prima dalla federazione ciclistica)

Nel 1996 Bjarne Riis vinse il Tour de France, nel 2007 indisse una conferenza stampa in cui ammise pratiche dopanti (tra il '93 ed il '98) e si disse disposto a rinunciare al suo nome nel palmarès. Praticamente subito gli organizzatori del Tour lo cancellarono ma dovettero (a malincuore immagino) reinserirlo perché il reato era coperto da prescrizione (dieci anni: qui chi è malizioso può pensare che il buon Bjarne ne fosse consapevole, evidentemente gli organizzatori della Grande Boucle e l'UCI no).

Dal 1999 al 2005 Lance Armstrong vinse sette Tour consecutivi passando indenne cinquecento test antidoping (si parla di un costo di mille euro a controllo quindi circa cinquecentomila euro buttati al vento: forse la WADA prima di cantar vittoria dovrebbe riflettere su questo).
Ora sembra che grazie ad un dossier del USADA (mille pagine circa che lo inchioderebbero soprattutto grazie a testimonianze di “pentiti”, e già qui... ma uso il condizionale perché potrebbe uscire che prove concrete ce ne siano) gli verranno tolti (quindi io non ho capito se l' UCI ha modificato la regola dei dieci anni, ma sembra di no e comunque mi correggerete voi, o lettori, se sbaglio se ancora non sa che esiste o se semplicemente farà una legge ad personam perché in caso contrario almeno quattro Tour sono “intoccabili”).

Ora non mi è mai piaciuto Armstrong (neanche prima della malattia e ricordo come uno dei giorni tecnicamente più poveri del ciclismo la sua vittoria mondiale del 1993) per vari motivi: per le frequentazioni con Conconi e Ferrari (che peraltro lui non nascondeva), per il modo da “pistolero” di gestire la squadra e i rapporti del potere, per quell'essere testimonial/padrone di un Tour da manifesto pubblicitario, eccetera...

Non mi è mai piaciuto ma mi sta abbastanza antipatico che nessuno ancora abbia fornito all'opinione pubblica (quella che va orientata secondo il direttore della GdS) delle circostanze concrete oltre a delle sensazioni di qualcuno o qualcosa che sembra preoccupato più che altro a distruggere un personaggio diventato improvvisamente ingombrante proprio nel momento che non serve più.
Prevengo chi potrebbe fare parallelismi con il caso Pantani ricordando che il ciclista romagnolo non fu mai squalificato ma semplicemente fermato per quindici giorni in via cautelativa (motivi di salute riguardanti il tasso di ematocrito troppo alto) ed il resto fu un inferno che si costruì (quasi, perché a essere onesti i Media ci misero del loro) da solo.
Ma a parte questo qualcuno (magari l' UCI tramite chi orienta l'opinione pubblica) ci può dire come e soprattutto perché abbia potuto farla franca, fino ad adesso, visto che moltissimi altri suoi contemporanei furono beccati "in diretta"?

Una cosa positiva c'è: quei Tour (se revocati) non verranno riassegnati.
Qualche federazione (non ciclistica) sportiva dovrebbe rifletterci su.


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