Oscura sacerdotessa officia un nero rito partorito da una esasperata angosciante sperimentazione figlia di una disturbante elettronica.
Nel denso buio assoluto una voce si muove solitaria fra cacofoniche geometrie sospese fra un delirante sogno e un rincorrersi di corde vocali libere di vagare fra incubi industrial dark, detriti jazz sputati da una spettrale catena di montaggio, impietosi battiti electro noise,rumori di fondo di dimenticate notti passate ad occhi aperti scrutando l'angolo buio della nostra mente.
Una meraviglia persa nel caos ordinato
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