Maqom - Tam-el - CD-r - Trasponsonic001

Puro ludismo free-folk con venature ossianiche e gargoylismi no-wave tipici della Trasponsonic.

"Tam-el" (= il luogo sacro), incipit e apocatastasi di un percorso iniziatico verso nebulose origini,tra regioni mantriche, raga apolidi, ditirambi magmatici e riti ancestrali; babele anomica di soppravviventi dell'evo post-industriale alla ricerca di una memoria collettiva capace di ri-fondare o permeare un presente asfittico, parossisticamente proteiforme e annichilente...

La riesumazione sciamanica degli antichi dei e rituali conduce la mente auscultativa a traversare ora inospitali lande desertiche ora pienezze incombenti e turgide tragicità, fino a lambire la trenodia dionisiaca, lo stupor catatonico o il vuoto paranoide, al suono agreste ed estatico dei flauti di Pan.

La chitarra acustica tesse trame atone e monodiche, perpetuamente reiterantisi; alla seconda chitarra il compito liturgico-eucaristico della consumazione e della transumanza psichica, mentre vocalizzi da profeta lisergico, da antropoide alla psilocibina, su tenui acquerelli di drones dal flusso pigro e stagnante immolano gioie e dolori sull'altare di una trascendentale estasi, raggiunta e sublimata in una unio mystica corale dai contorni pananteistici.

Le stasi ebefreniche e le scariche percussive da smembramento e autoflagellazione si placano, armonizzandosi nell'identificazione viscerale ed ontologica con una cosmogonia umanamente tangibile: il suonatore itti-fallico e la genitrice universale, la dea madre dal ventre gravido, che vivifica, fecondata e fecondante, lo sterile abisso dell'esistenza sottratta al divino...

Neurath per "Tam-el", Febbraio 2007.

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