Altra nuovo indirizzo che vorrei de-inaugurare è quello relativo alle trasmissioni radio. Vorrei sverginarlo con un programma dall'aspetto puramente trash, o presunto tale, come quello dello Zoo di 105. Trasmissione di punta nel pomeriggio di radio 105 (nella fascia pomeridiana dalle 14.00 alle 16.00) che si è fatta strada nel (culo) cuore degli ascoltatori radiofonici italiani (soprattutto alla fascia dei giovani compresa dai 16 ai 35 anni).

Certo parlare di una trasmissione del genere non è per niente facile. Non è facile perchè fuori dagli schemi abituali. Fuori dai canoni del comune buon senso e fuori da ogni metro di paragone con una qualsiasi altra trasmissione radiofonica. Musicalmente parlando i generi e le novità sono quelli standardizzati radiofonici che si leggono in carta igienica o escremento di prima categoria e, certo, non rappresentano il punto di forza o la qualità dello Zoo. D'altronde però, i mixaggi con sketch e frasi prese pari pari da quelle degli ascoltatori o di Leon, possono risultare quasi sempre divertenti e/o inseriti bene nel contesto del sottofondo musicale. Parlare oggettivamente dello Zoo è veramente molto ardua perchè o lo si ama o lo si vorrebbe fuori dai coglioni. Per un fan di vecchia data come me è ancora più difficile. E' difficile perchè ci si trova davanti ad una evoluzione di questo programma che rasenta l'involuzione. Ci si trova a riascoltarlo dopo un po' di anni con le solite battute, volgarità o sketch che i maroni si gonfiano fino all'inverosimile. D'altro canto ogni tanto si va incontro a vere e proprie chicche di genialità negli scherzi e nelle trovate senza precedenti. La cosa che delude o esalta è che molto dipende, nel caso de "La bastardata del giorno" o degli scherzi telefonici in generale, dalle reazioni della gente vittima dei suddetti.

La tendenza del programma è quella di andare contro l'opinione generale della gente o di criticare aspramente le mille facce e aspetti della gente con silurate e battute al limite della decenza. Sono molteplici,infatti, le querele ai loro danni, ma, nonostante ciò continuano imperterriti con un linguaggio che (per fortuna o purtroppo) rasenta il fondo. Ritornando all'evoluzione del programma si possono notare come inserimenti del tipo "La bastard inside line" che mette al servizio degli ascoltatori la possibilità di sfogarsi in maniera +o- decorosa nei confronti di tutto ciò che gli passa per la testa, è ciò che ha inserito originalità e comicità in più. Inutile però dire che le battute a lungo andare sfociano nel già sentito o nel prevedibile, ma comunque a volte spassose. Il "cast" è quello rodato degli esordi (Mazzoli, Leone, Alisei) con qualche gradevole aggiunta. I personaggi interpretati sfociano nel ridicolo, ma amplificano bene i difetti della società (vedi Scrocchignolo e Franco Immobiliare), mentre altre volte, si limitano a fare delle allusioni o delle caricature di personaggi famosi.

Insomma nel bene o nel male questo programma si ama o si odia. Oscilla tra picchi di umorismo molto alti, ma scade soprattutto in altri. Si viaggia sempre sulla volgarità quasi sempre gratuita e tra alti e bassi, ma... Io lo adoro. Purtroppo una rece così seria non rende giustizia ad un programma che non prende sul serio neanche sè stesso, ma però può servire a fare capire i limiti e/o i difetti dello stesso (tanto la sua popolarità lo precederà). In questi casi saranno più utili i commenti che la recensione in sè stessa.

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