Non riuscirei ad escludere una forte cefalea se dovessi prendermi la briga di rispondere a quel rovello travestito da domanda che campeggia abbastanza evidentemente sulla locandina. In alto a sinistra.

Inutile ricordare ciò che successe la sera del 27 giugno del 1980. Lo sanno tutti ma non lo sa nessuno. O viceversa. Ecco perché Marco Risi, nel tentativo, a mio avviso riuscitissimo, di dare una risposta, una sorta di onesta e legittima controinformazione, appena 11 anni dopo, si pone quell'interrogativo che nonostante tutto risulta ancora inevaso. Anche se siamo in tanti a giurare che quel punto interrogativo è stato visto irrigidirsi, sull'attenti, per poi afflosciarsi nuovamente al solo scopo di accontentare libici ed americani. Ma non possiamo dirlo in giro. Quanto cazzo ci è costato il piano Marshall?

La bellissima opera del figlio più che degno di Dino Risi, si ispira all'esperienza personale del giornalista Andrea Purgatori, impersonato su pellicola dal rimpiantissimo Corso Salani, per l'occasione battezzato con fantasia. Coadiuvato dai granitici Petraglia e Rulli, il film racconta l'inchiesta che negli anni si è andata ad alimentare sulla strage. Da quell'ultima traccia in dissolvenza sul radar all'interrogativo che ancora opprime troppi animi.

Rocco Ferrante, giornalista di cronaca del Corriere della Sera, riceve una telefonata, da un amico dell'ambiente militare, in merito ad un aereo che risulta "tirato giù". Con un pizzico di malcelata ambiguità. Da Ciampino l'ultimo segnale dal transponder del volo IH870, compare alle ore 18:58Z (ora Zulu, che in gergo tecnico indica due ore di anticipo su quella regolare). Nessuna risposta, la telefonata strana, qualche tiepido indizio e la scoperta della tragedia. Rocco va a Palermo per un servizio di corrispondenza e si lascia trascinare, con l'ausilio di un dramma familiare, fino al cuore della vicenda, che riserverà note fin troppo amare. Perizie, mezze verità, viaggi all'estero, informazioni preziose o misteriose, torbidi tentativi di occultamento e feroci insabbiamenti, costelleranno la storia fino alla memorabile scena finale in cui Rocco insegue un Generale dell'Aeronautica ben invischiato (interpretato da un bravissimo Ivo Garrani), in fuga con la scorta lampeggiante sotto una pioggia torrenziale.

E il sorriso di quella bambina ormai cresciuta, che ricorda il pesciolino di liquirizia avuto in dono tanti anni prima da quel giornalista. Che si allontana avvolto dalle gocce.

Degne di nota, dal punto di vista emozionale, almeno due scene. Quella che ritrae la disperazione di un parente di una vittima, dove Risi tende, con una efficace inquadratura in movimento, a "raccogliere" quanto più dolore possibile per scagliarlo sullo spettatore. Quell'omone che allarga le braccia stringendo pugni e denti con gli occhi serrati verso il cielo per poi affondare il viso dolorante in mani che seppur grosse, sono così poco capaci nel trattenere un'angoscia così devastante.

L'altra è la spietatezza di un assicuratore sulla vita che, con un cinismo fastidiosissimo, quantifica il premio per i familiari in lutto in base ad un atroce punteggio inconsapevolmente raccolto in vita dai defunti. Premio alto per i laureati, i titolati e basso per gli ignoranti o chi scrive clandestinamente su "Lotta continua". Mercificare il dolore. Che disdetta!

Efficace è la colonna sonora firmata da Francesco De Gregori, che imbastisce una musica bellissima sulla struttura della, comunque sua, "I muscoli del capitano". E successive modifiche. Tra gli altri interpreti, la già collaudata Angela Finocchiaro (che forse impersona Daria Bonfietti), Ivano Marescotti, Sergio Fiorentini e un sontuoso Antonello Fassari. Bravissimi i caratteristi. Andrea Purgatori appare in un frammento durante una sessione processuale. La voce del direttore del giornale in filodiffusione è di Dino Risi.

Per un migliore approfondimento e sostanziali rispondenze alla trama del film, consiglio il sito www.stragi80.it e il libro di Luigi di Stefano "Il buco. Scenari di guerra nel cielo di Ustica" edito da Vallecchi.

Opera, a mio avviso, fondamentale.

Carico i commenti... con calma