Più della metà dei 32 capitoli de Il Padrino, un romanzo scritto da Mario Puzo (un americano di origine italiana), era stata usata da Francis Ford Coppola per realizzare quasi 2 film sulla trilogia che tanti conoscono.
La storia é quella di un ragazzo siciliano agli inizi del ’900, Vito Andolini, che dopo avere visto il padre essere ucciso dal boss che comanda nel suo paese, Corleone, ed essere imbarcato di nascosto per New York dove, appena arrivato gli viene cambiato il cognome in ‘Corleone’, inizia una vita difficile nel quartiere degli emigrati italiani.
Da giovane, dopo avere ucciso il potente capo di una organizzazione terroristica che opera nella zona, crea un grande e potente sistema di attività criminali, di corruzione e di favori da diventare ‘uomo di rispetto’, un boss grande, temuto e famoso a New York e nel resto dell’America.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale Vito cede il comando di tutte le attività al figlio più piccolo della sua famiglia, Michael, che poco tempo prima lo aveva salvato da un ennesimo tentativo di un trafficante di droga di ucciderlo.
Con il trasferimento della Famiglia e delle attività da New York a Las Vegas, dopo la morte del padre Michael fa eliminare i capi delle Famiglie nemiche di New York che lo volevano morto e di alcuni della Famiglia stessa che avevano collaborato con loro, e alla fine viene riconosciuto come nuovo Padrino.
Il Padrino funziona come il film e non solo rende vivi i fatti raccontati nella testa, ma fa capire perfettamente i periodi della Storia dove succedono questi fatti: per esempio gli anni ’20 del secolo scorso in America, l’epoca del Proibizionismo, e la figura dei gangster, come quella del famoso Al Capone.
Se si volesse fare un confronto fra il libro e i film per trovare le differenze bisogna fare due cose: escludere i capitoli 12, 13, 15, 21, 22, 25, 27, 30 e 32 e notare che negli altri non tutti i fatti sono raccontati nei film (e ci sono delle scene tagliate su Youtube).
Curioso poi per me avere letto i nomi dei personaggi dei film sul libro e nonostante le descrizioni averli immaginati con il viso e il fisico degli attori che li hanno interpretati. Un esempio é di Michael e Clemenza, uno degli uomini più fedeli di Vito: Michael sfigurato dal pugno del capitano di polizia che nel libro é ‘inguardabile’ e soffre delle conseguenze di quel colpo, come il naso che gli cola spesso; Clemenza con la sua obesità che nel libro lo rende sgraziato quando si muove e nelle espressioni del viso.
Il Padrino é perfetto, uno di quei pochi casi dove un libro e i film che vengono creati sono perfetti. E se pensiamo a Vito con la faccia di Marlon Brando…
(Date un’occhiata, se volete, alla recensione de Il bell’Antonio di Vitaliano Brancati...)
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