Certo cinema americano dei primi anni '80 ha una sua dimensione molto particolare, nostalgica e pacatamente riflessiva, dai toni semplici ma con delle caratteristiche tali da rendere il prodotto alla fine significativo e piacevole. Questo è il caso di "On Golden Pond", film tratto da una sceneggiatura di Ernest Thompson e uscito nel 1981.
Il tema trattato è la senilità che inevitabilmente colpisce tutti, un punto obbligato da percorrerre nel cammino della vita. La vecchiaia con tutto ciò che si porta dietro, i rimpianti, le nostalgie, gli amori e i ricordi. Norman Thayer (Henry Fonda) è pienamente consapevole di essere giunto ormai alla fine della sua vita, si appresta a festeggiare insieme alla famiglia i suoi ottant'anni con un atteggiamento fin troppo rassegnato, si sente vecchio "Che effetto fa arrivare a ottant'anni? Due volte peggio che arrivare a compierne quaranta", e chiede solo di passare un'estate tranquilla nella sua casa su un lago del New Hampshire. L'arrivo della figlia (Jane Fonda) e soprattutto del figlio adottivo Billy risveglieranno in Norman e sua moglie Ethel (K. Hepburn) la voglia di vivere la vita assaporandone ogni istante.
Un film dai tratti fortemente crepuscolari, che ha nelle immagini un concreto strumento comunicativo. C'è molto colore, l'estate e soprattutto l'autunno, spazi aperti che inducono alla calma e al riposare. Una necessità naturale quella di ambientare questa storia fuori dal divenire ordinario, di fatto la coppia non ne fa più parte e i problemi del mondo "di fuori" arrivano con il ritorno della figlia e l'obbligo per Norman di confrontarsi con lei e di risolvere il loro rapporto. Il piccolo Billy porta con sé il suo mondo fatto di speranze e futuro, e se inizialmente il confronto con le "mummie" è difficile alla fine si lascerà conquistare dal vecchio Norman e dalla sua passione per la pesca.
Pellicola che tratta l'importante tema del confronto tra generazioni, il coltivare i rapporti umani, quasi una storia adatta al filone intimista di Allen solo un po' più sentimentale e meno complessa. Interpretato magnificamente da due icone del cinema, Fonda e K. Hepburn ormai prossime al tramonto, e da una delle ultime grandi attrici versatili, quella Jane Fonda figlia proprio di Henry che dialoga con il padre in una serie di toccanti scene. Impossibile non fermarsi a pensare che il padre morirà poco dopo e sarà proprio Jane a ritirare il suo Oscar.
Carico i commenti... con calma