Martina Topley Bird... se magari dicessi solo Martina qualcuno collegherebbe questo nome a quella meravigliosa voce che nobilita il primo album di Tricky, Maxinquaye...
Ebbene sí, questo è il suo primo album solista, prodotto proprio da Tricky, col quale deve evidentemente aver fatto pace, dopo il loro "divorzio" artistico e sentimentale.

Lo dico subito, questo album non offre nulla di nuovo, nulla di sconvolgente, ma in alcuni momenti riesce comunque ad ammaliare: dopo una breve introduzione, si parte subito con il primo singolo, "Need One", che vede la partecipazione di Homme e Lanegan dei QOTSA, che garantiscono una buona dose di energia alla canzone.
Con "Anything", secondo singolo, si torna ad atmosfere rarefatte, con una chitarra e qualche percussione qua e là ad accompagnare la sua voce, che in certi momenti ricorda quella di Emiliana Torrini, in altri la nostra Cristina Donà.

In generale, si alternano canzoni dal suono piú ruvido, come "Too Tough To Die", "Ilya" e "Ragga" (con Tricky alla voce), a canzoni "da coccole" come la già citata "Anything", "Lying" e "Sandpaper Kisses" (con alla fine un'arpa "alla Björk"), passando per "I Wanna Be There", con una velocissima chitarra in sottofondo, per concludere con "(Steve's) Day's Of A Gun", secondo me la piú bella canzone dell'album, con archi, base elettronica ma soprattutto la sua voce, calda e sensuale, vera incontrastata protagonista di tutto l'album.

Se vi piace il genere, e se pensate (come me) che buona parte del successo di Tricky e di Maxinquaye fosse nella voce della vocalist, allora il disco è altamente consigliato!

Carico i commenti... con calma