MATTEO PERIFANO - Uomo europeo

(Autoproduzione)

La sua musica, Matteo Perifano, la definisce continentale (e a noi verrebbe da dire mitteleuropea, viste le citazioni di classici come Bach, Mozart, Schumann, Liszt, figura Wagner), barocca, reazionaria. E sì, Uomo europeo è sicuramente un disco reazionario, nella misura in cui l’artista usa la musica classica come punto di partenza, ma non di arrivo, vista la chiara componente pop e la struttura che va dritta verso la forma canzone moderna. Quindi reazionario qui assume un che di rivoluzionario. Certo, non è la prima volta che qulcuno nella musica pop italiana cerca di mischiare pop e musica classica. Lasciando perdere i super kitch di Anonimo Veneziano (che per fortuna nulla hanno a che fare con Uomo europeo), Battiato e Branduardi, che guarda caso Perifano cita come artisti che lo hanno influenzato, lo hanno già fatto, e con i risultati che ben sappiamo. Ma Perifano è sulla buona strada. Pur prediligendo atmosfere più “alla Vivaldi” (che non è stato sicuramente fulcro degli esperimenti post classici di Branduardi e Battiato), questo disco suona bene. Pop e classica si intrecciano bene. In “Foglia” e “Zum Arabischen Coffee Baum” l’esperimento raggiunge in suo apice. In “Zum arabischen…” guarda caso entra in gioco anche una ritmica, un beat appena accennato che dà ancora più dinamica al pezzo. Potrebbe ripartire da qui il prossimo disco di Perifano?

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