Vermiglio

È un bel film, girato bene con tanti spunti interessanti. Un'immersione in un mondo che sembra antico, ma che in realtà non è così lontano temporalmente dai nostri giorni.

Molto bella l'ambientazione, la fotografia e la caratterizzazione dei vari personaggi. Bravissimi tutti i bambini, anche quelli comparsi solo per pochi istanti sullo schermo. Su di loro è stato fatto un grande lavoro.

Grande spazio dedicato alle figure femminili, tutte e tre le sorelle sono ben delineate, con la seconda, Ada molto interessante, in un ruolo un po' particolare, tormentata nell'animo probabilmente da una propria natura che non riesce a decifrare.

Anche se la storia ha un fulcro nelle vicende di Lucia, la sorella più grande, si tratta comunque di un film corale. Lo spazio dedicato al maestro patriarca è forse quello maggiore in termini di minutaggio, ma tutti gli altri interpreti trovano una loro collocazione ben precisa e una più che sufficiente dimensione narrativa.

Tratteggiati, in alcuni casi brevemente, ma sempre con grande efficacia alcuni temi, come la condizione dei soldati in guerra (pur senza mai mostrarla), "si vive come se non fosse vita", la mortalità infantile, il cibo dell'anima, il mondo patriarcale, ma anche le relazioni tra i componenti della piccola comunità montana, la solidarietà, l'attaccamento alle tradizioni religiose, che all'epoca, più nel bene che nel male, facevano da cemento umanitario tra queste genti.

Forse l'unico elemento disturbatore nello svolgimento della storia è il breve viaggio fuori dalla vallata alpina, che rompe l'isolamento, ma è trattato in modo un po' troppo sbrigativo per dare senso alla svolta narrativa finale. Una soluzione senza spostamenti sarebbe stata più rigorosa, ma si tratta di un'inezia che non altera il valore del film.

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