Max Ernst, "L'Ange du foyer ou le Triomphe du Surréalisme", olio su tela, 1937, 114x146 cm, collezione privata.

Queste sono le uniche informazioni che io ho reperito su Internet riguardo questa sconosciuta opera di uno dei più grandi pittori surrealisti di sempre, Max Ernst. Difficile davvero analizzare questi quadri, difficilissimo quando devi cercare di estrapolare qualcosa senza alcun aiuto. Cominciamo dal titolo: tradotto dal francese significa: "L'angelo della casa o il trionfo del Surrealismo". La seconda parte del titolo direi che è abbastanza azzeccata, vista da natura del dipinto: uno strano abominio antropomorfo multicolore, con un'inquietante protuberanza sulla gamba destra e attaccata al braccio destra, e con una testa di un animale non meglio identificato (cane? Cavallo? Aquila? tutti e tre mischiati? Ognuno può dire la sua). Inoltre sorge un'altra domanda: cosa fa? Perché sta ballando in quella landa deserta e brulla? Osservata anche la testa: sta piangendo o sta ridendo?

Tante, troppe domande affolano la nostra mente, ma non è forse proprio questo l'obiettivo di Ernst? Confondere le idee, e manda ulteriormente a friggere i nostri neuroni con la prima parte del titolo: "L'angelo della casa". Un titolo assolutamente slegato con il soggetto del quadro o no? Non era di certo così che normalmente venivano rappresentati gli angeli della casa! Ernst ha dunque stravolto l'iconografia tradizionale...Ma perché?

Lascio a voi tutte le elucubrazioni mentali del caso, poiché ho smesso da molto tempo di cercare eventuali significati nascosti anche là dove non ce ne sono: chi ce lo dice che con il titolo e il soggetto rappresentato Ernst vuole dirci qualcosa? Oppure nulla è sottinteso? O siamo noi che dobbiamo cavarci qualche significato? Nossignori, le risposte a queste domande lasciatele ai critici d'arte o ai presunti tali: d'altronde se tutte le domande avessero una risposta, sarrebero ugualmente affascinanti queste opere? Ammiriamo dunque l'opera nella sua misteriosità, e dall'alto della mia mediocrità dico che, seppur un'opera minore, è notevole.

P.S. Scusatemi il pessimo flusso di coscienza, ma questa recensione mi è venuta di getto...

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