Seguito dell'album targato 1977, questo nuovo lavoro arriva a più di 15 anni di distanza dall'evento rock considerato ormai come un classico della musica rock.
Se nel primo capitolo il tema principale era riconducibile all'adolescenza, e a tutto ciò che essa comporta Sensualità, lussuria, frustrazioni e sogni di rock and roll di un giovane adolescente, appunto, che si affaccia alla vita) qui ci troviamo di fronte ad un uomo ormai maturo che ripensa a quegli anni ormai lontani con un misto di tenerezza, eccessiva indulgenza e rammarico.
La voce di Meat Loaf è al massimo della forma, mentre Jim Steinman (qui in veste anche di produttore) brilla come non mai nella sua abilità di compositore di testi e musiche, creando canzoni grandiose e conferendole un tono epico ( non una sola canzone dura meno di 5 minuti ).
Produzione e arrangiamento infatti non hanno eguali in questo campo. La forza dell'album sta nel modo in cui gli elementi più diversi tra loro vengono accostati e quasi sovrapposti: il modo in cui il suono del piano irrompe nel suono distorto della chitarra in I'D Do Anything For Love (primo singolo estratto), o, ancora, il modo in cui la chitarra sembra dividere in due parti le voci in It Just won't Quit. Enfatico, sentimentale, divertente, abilmente suonato. Perfetto per i fan del genere Theatrical Rock. La composizione strumentale è altamente imponente, le canzoni differenti, mutevoli, oscillanti, armoniose, in una parola perfette. Uno dei migliori concept album mai realizzati.
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