Miniserie televisiva della HBO e opera giustamente riconosciuta dalla critica statunitense come immenso capolavoro di tecnica registica, stile e interpretazione, Angels in America il più importante adattamento di un lavoro teatrale che sia mai approdato su uno schermo, tratto da una delle opere più significative del teatro contemporaneo, quell'’omonimo dittico teatrale che valse al suo autore, Tony Kushner, un premio Pulitzer e 2 Tony Award. Al timone di un operazione di questa portata troviamo quel Mike Nichols noto per averci regalato un certo “il laureato””. Con un budget mai visto in una produzione televisiva a guardargli le spalle, Nichols non si risparmia e ci regala un'altra grandissima prova, una sinfonia di immagini che fa letteralmente sognare, soffrire, incantare.

Siamo nel 1985... L'america è in mano ai conservatori di Reagan e l’AIDS ha fatto prepotentemente la sua entrata in scena mietendo continue vittime all'interno della comunità omossuale e tra i tossicodipendenti. Non sembra esserci soluzione al flagello della malattia e del bigottismo... non ci sono messia né salvatori... non c'è più nemmeno un Dio a guardarci con misericordia, poiché ha abbandonato la terra molto tempo addietro (precisamente nel 1906!!) lasciando perfino gli angeli senza una guida e al completo sbando... Tale situazione è per i messaggeri celesti assolutamente insopportabile e poiché hanno individuato nella voglia dell'uomo di scoprire e di progredire, di evolversi, il motivo che scuote il cielo in cui dimorano, decidono di costringere gli esseri umani a interrompere questa ricerca, nella speranza che Dio torni a regnare e a proteggerli. Viene quindi individuato tra tanti un profeta...

Questo profeta è Prior, un gay trentenne che vive a New York con il suo uomo Louis... e sul cui corpo è già evidente il tocco gelido e letale dell'Aids...

Una volta comunicato a Louis di aver contratto la malattia, Prior verrà abbandonato quasi immediatamente dal compagno, troppo codardo per affrontare una situazione così problematica e dolorosa. Rimasto solo, Prior rimarrà completamente in balia di visioni celesti, di visite inattese di vecchi antenati e di incontri divini del terzo tipo con l'angelo Emma Thompson....

Nel frattempo Louis incontra Joe, un giovanissimo avvocato mormone, bigotto e conservatore, sposato con una giovane donna affetta da disturbi mentali, Harper. Joe vive un matrimonio triste e problematico, non avendo nemmeno mai avuto rapporti sessuali con la consorte, poichè nasconde nel profondo di se stesso un'attrazione per gli uomini che lo ha fatto lentamente logorare dal senso di colpa dovuto ai principi della sua chiesa e della sue inclinazioni politiche. Mentre continua a combattere contro il demone della propria omosessualità, Joe si troverà a confrontarsi con un spietato avvocato nonché abile burattinaio alla base di alcuni grandiosi giochi di potere presso la casa bianca, Roy Cohn (personaggio realmente esistito interpretato da un Al Pacino in stato di grazia) che nonostante goda di posizioni di prestigio e grande potere si troverà anch'egli a fare i conti con l'Aids, decidendo di nascondere l'increscioso fatto dichiarandosi malato di tumore al fegato, dopo aver conquistato il silenzio del proprio medico, ricattandolo. Ultima, ma non meno importante è la figura della madre di Joe, interpretata da una sempre eccezionale Meryl Streep, che correrà in aiuto della nuora quando il figlio finalmente deciderà di vivere fino in fondo la sue vere pulsioni...

Angels in America si divide in due parti: la prima (Millennium approaches) è incentrata sui drammi che si abbattono sui vari personaggi e che li portano a far crollare tutte quelle certezze su cui era costruita la loro quotidianeità... veniamo messi di fronte alla malattia, alla precarietà dei rapporti, all'ipocrisia figlia del sistema malato dell'America reaganiana, tanto per bene quanto corrotta, incarnata perfettamente da Cohn, segretamente gay ma accanito nemico dei diritti civili degli omosessuali. La seconda parte (Perestroika) ci porta una luce di speranza... la stessa luce che andrà a essere mattone sulla quale si innalzeranno le fondamenta sulle quali poggeranno i nuovi mondi dei protagonisti... mondi che portano alla costituzione di famiglie che non vengono legate dal sangue, ma solo dai sentimenti e da un'apertura a ciò che è sconosciuto che porterà ad un fusione tra visioni inizialmente opposte... il messaggio della bellezza in ognuno di noi (etero, gay, mormoni, ebrei o neri...) è profondo e comunicato con grande serenità... ma non ci sarà speranza per chi aveva già condannato se stesso....

Per quanto riguarda il modo in cui questo ci venga trasmesso, è innegabile ammettere che la messa in scena è assolutamente impeccabile... la natura originariamente teatrale dell'opera è presente in maniera evidente, dando in pasto allo spettatore lunghe scene di dialogo, che spaziano da conversazioni che tanto devono al registro da soap Opera (intediamoci, in modo assolutamente voluto) a monologhi o situazioni degne dei migliori drammaturghi (memorabile è il dialogo di Cohn con il suo medico... in cui afferma che se si ha il potere non si può essere etichettati omosessuali... si è omosessuali e quindi discriminati soltanto quando si è alla mercè della comunità... un discorso perfettamente logico per quanto crudele). Anche le scene oniriche contano di dialoghi brillanti, anche se in certi momenti il senso del kitch si fa prepotente... è infatti anche l'impronta grottesca una delle protagoniste di questa serie... impronta che circonda prevalentemente la figura dell'angelo messaggero... volutamente ridicolo nel carattere e nell'aspetto, incredibilmente pieno di sé...Scene come il rapporto sessuale infuocato tra l'angelo e Prior sono volutamente demenziali, così come demenziale è il fatto che il ragazzo capisca la venuta del messaggero dal fatto che il suo pene abbia un'erezione incredibilmente turgida e duratura... Ma è proprio questo mescolarsi di stili e idee a rendere l'opera un raro caso di genialità, questo saper mescolare il dramma a picchi di incredibile ironia e di eccesso. Un'eccesso che si nota prevalentemente in alcune scelte scenografiche, come il luogo dove Prior e Harper si incontrano all'interno dei loro sogni e svelano ognuno il dramma dell'altro....

Alla fine della visione comunque, in qualsiasi modo l'intreccio venga inscenato, il messaggio di Kushner ci arriva addosso prepotente, e lo schiaffo che ne deriva lascia arrossati gli animi... complici l’audacia e la sfrontatezza che trasuda dai dialoghi, spesso a sfondo politico e assolutamente progressisti e anticonservatori, e ad una misericordia, che viene mostrata anche verso le persone più ignobili, e che rovescia le posizioni di potere....oppure attraverso il vero significato del dovere verso la comunità tutta, di cui i partiti politici si fanno fautori, e che poi invece tradiscono una volta al potere, che ci arriva da un'infermiere gay di colore che, nonostante sia disgustato dall'ennesimo uomo di potere schifosamente corrotto, va ad assumere al suo ruolo di angelo, prendendosene cura fino a concedergli perfino una preghiera... ben sapendo quanto il suo potere sia proporzionato alla solitudine che lo lo ha circondato.....

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