È sempre bello entrare in un negozio di dischi e vedere che nella scaffaliera di quelli usati a 5 eurini si può trovare il disco d'esordio introvabile di Laetitia Sadier.
Il progetto parallelo si chiama Monade e, in realtà, c'è tanto del buon vecchio laboratorio stereo dentro...
Socialisme ou Barbarie The Bedroom Recordings (la ragazza ci tiene a farci sapere che è una di buone letture, ma noi lo si sapeva gia!) è il disco degli Stereolab che molti aspettavano, un disco di melodie, canzoni senza lungaggini psichedeliche. No! Nooo!!! Non picchiatemi... non tutti assieme, vi prego!!!

Wheeew... in quanti siamo rimasti? Ok, ora continuo.
I brani infatti durano tutti meno di 5 minuti e sono cantati da Laetitia. Sono sempre molto legati alle melodie sixties ammodernate e alle atmosfere sospese che, il gruppo anglofrancese per primo, ha riportato in auge oramai un decennio fa.
Il disco, ad un primo ascolto, un po' monocorde rinchiude invero alcune piccole ghiottonerie musicali come "Un Secret Sans Importance" un semplice blues notturno (scippato di sicuro a qualche vecchio nero laggiù dalle parti del Mississippi) e riempito di tappeti di tastiere, "Witch Hazel" ti inebria di violoncelli ma finisce prima di poterlo catturare, "Vol De Jour" è la colonna sonora ideale di una giocoforza distaccata scena d'addio fra amanti con troppe cose da dire e troppi occhi indiscreti che non devono sapere. "Vent Du Sud" è forse il brano che più si presta ad un remix in chiave dance grazie anche a quel beat elettronico e piccolo riff di chitarra che ne fa(rebbe) l'ipotetica cover stereolabbata di un brano di Manu Chao.
La traccia più cinematica (e qui cala minacciosa l'ombra del genere poliziesco) è "Ode To Keyring" dove è facile immaginare che questo tappeto di suoni sia l'ideale accostamento per l'uscita di scena del detective antieroe con il suo impermeabile consunto... gira l'angolo oramai lontano e... dissolvenza in nero.
Un disco quindi da non dar via come usato, e scusate se ritorno sulla botta inverosimile di culo che ho avuto, a patto che non vi sentiate dei benefattori dell'umanità e vogliate disfarvi di qualcosa di prezioso per darlo a qualcuno che non conoscete.

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