"The kind people Have a wonderful dream Margaret On The Guillotine Cause people like you Make me feel so tired When will you die? When will you die? When will you die? When will you die? When will you die? And people like you Make me feel so old inside Please die And kind people Do not shelter this dream Make it real _Make the dream real Make the dream real Make it real Make the dream real Make it real"
Un anno dopo la gloriosa fine del progetto "Smiths" il cantante Morrissey pubblica il suo primo album Viva Hate (1988) legato in maniera viscerale al disco precedente del gruppo: stesse atmosfere trasognate, stesso impianto sonoro e, di fatto, stessi arrangiamenti.
Mancano solo le intuizioni più felici e raffinate del compagno di avventura Marr, sostituito nella scrittura e nella produzione da Stephen Street, ma tutto sommato il mood generale non si discosta di molto dalla produzione smithsiana.
Affiora sempre il cantato caustico e tagliente di Moz che non si nasconde quando deve affondare la lama nella piaga (vedi il testo di "Margareth on a guillotine" riportato sopra e che fa chiudere il brano con il mitico colpo della lama che scende sul patibolo!). L'esordio solista presenta un paio di singoli quasi commerciali come i brani "Everyday Is Like Sunday" di stampo più squisitamente pop e "Suedehead" più rockeggiante, e aggiunge qualche altra canzone "meno inflazionata" per quanto riguarda l'universo sonoro fin'ora esplorato dal nostro. Brani come la spumeggiante "Bengali in Platform" o la sinfoneggiante "Angel, down we go togheter" alle prese con partiture di violini e violoncelli, o canzoni struggenti come "Dial-a-clichè" ci fanno percepire un Morrissey con ancora molte frecce al suo arco che fece ben sperare in una seconda carriera all'insegna di un rinnovato successo di pubblico e critica. Cosa che avvenne si, ma con alterne vicende, non tutte degne di nota e, anzi, qualcuna personale di dubbio gusto (come la sua dichiarata simpatia per certi movimenti dell'estrema destra inglese).
Un disco comunque bello per chi ha amato gli Smiths e che mantiene vivo e pulsante il cordone ombelicale col gruppo che gli diede tanta fortuna e notorietà.
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