Porsi di fronte ad un nuovo lavoro del duo tedesco è sempre un'impresa, dato che per qualche fortuita congiunzione astrale Andi Toma e Jan St. Werner riescono a stupire ad ogni passo, utilizzando i caratteri distintivi del lavoro precedente come punto di partenza per quello nuovo. È raro infatti trovare gruppi capaci di produrre 9 album in 10 anni, mantenendo costante la ricerca di un suono distintivo, specialmente considerando che ce l'hanno fatta un'altra volta.
La cosa stupisce doppiamente, essendo questo Radical Connector ciò di più vicino al genere canzone mai realizzato dai fantastischen zwei dell'elettronica teutonica.
Finalmente canzoni, quindi, come "Send Me Shivers" o "Mine Is Yours", godibilissime sia dall'ascoltatore in cerca di melodie catchy che dai più esigenti in cerca di ricerche timbriche all'avanguardia.
Come facciano a mettere d'accordo i fans di Stockhausen ed il dancefloor, probabilmente non lo sanno neppure loro. Ci riescono. E noi si può solo godere.
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