I tedeschi Mystic Prophecy arrivano a sfornare il loro quarto platter reduci da non pochi cambiamenti. Perso per strada il chitarrista Gus G. che ha preferito dedicarsi esclusivamente ai Firewind, il gruppo ha reclutato come sostituti Marcus Pohl (dai Symphorce) e Martin Grimm (già con gli Headstone Epitaph). Ha mollato anche il batterista Dennis Ekdahl, già molto impegnato con i Raise Hell, che lascia così il posto a Matthias Straub dei Sacred Steel.
Cambia anche l'etichetta: perso l'appoggio della Nuclear Blast, è ora la Massacre a dare una nuova chance a questa band che finora ha partorito dischi dalla solidissima costruzione buoni per fare un pò di sano headbanging, ma che faticavano a lasciare il segno per via di un songwriting privo di picchi, sicuramente pieno di potenza ma non sempre incisivo nell'aspetto melodico.
In questo nuovo "Savage Souls" la potenza è ancora tanta; il gruppo propone 11 tracce sempre all'insegna di un robusto power/thrash di forte ispirazione americana, con Iced Earth e Metal Church come punti di riferimento principali. Una scrittura sostanzialmente inappuntabile che però continua a mostrare limiti sul fronte della varietà e dell'efficacia melodica, per quanto alcuni episodi riescano a difendersi bene, come ad esempio si nota nella forza del refrain dell'opener "Shadows Beyond My Soul", nelle melodie riuscite di "Master Of Sins" e "Best Days Of My Life", oltre che nella conclusiva power-ballad "Into The Fire". Per contro, l'indubbia forza d'urto di songs quali "Evil Empires", "Sins And Sorrows", "Nightmares Of Demon"non basta a lasciare una traccia significativa nelle orecchie dell'ascoltatore.
Ed è un peccato, perchè le risorse certo non mancano, sia per quel che concerne gli strumentisti che per quanto riguarda la produzione curata dal vocalist R.D. Liapakis in team con Fredrik Nordström che si è occupato del mixaggio. "Savage Souls" quindi non sposta di una virgola la concezione musicale dei Mystic Prophecy, che continuano a proporre il loro robusto power-metal. In definitiva, un onesto lavoro di genere che non modificherà certo lo status della band, nè in negativo nè in positivo.
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