"Winx la tua mano nella mia più forza ci darà

Il gusto è che vinceremo insieme

Winx un sorriso è una magia che luce ci darà

Solo un gesto e voleremo ancora

Se tu lo vuoi tu lo sarai una di noi!!!"

Vedere mia nipote correre in giro per casa, urlando a perdifiato questa sigletta mi ha sempre provocato un senso di tristezza assoluta.

Vedete io ci ho provato a comprendere il fenomeno Winx....mi sono messo, lì, con la mia piccola Sara, e ho cercato di capire la bellezza di questa serie, cosa potesse entusiasmare le bambine. Inutile non l'ho trovata. Nulla c'è che possa attecchire, che solo lontanamente possa essere considerato istruttivo. Le bagasce pensano solo ad andare a ballare, all'ultimo tipo di minigonna, alla messa in piega, al giusto lucidalabbra da abbinare... E non sto scherzando. Poi ci si chiede da dove derivi la zoccolaggine intrinseca delle generazioni odierne. Di fronte ad una simile desolazione, a dei personaggi così tristi e privi di qualunque spessore, mi sono deciso....ho preso mia nipote, ho tirato fuori il mio fidato hard disk esterno e l'ho connesso al lettore dvd..... Ed eccola lì.... In tutto il suo splendore!

"Potere del cristallo di luna, vieni a me!!!"

Eccola lì, la mia Bunny, e Marzio, e Rei, e Morea, e Ami, e Marta... Tutti quei personaggi che davvero hanno fatto la differenza nei bellisismi anni della mia infanzia, quando tornavo a casa da scuola di corsa per vedere la nuova puntata, con due belle fette di pane e nutella davanti. Quelli erano gli anni delle serie più belle, ma non lo dico da nostalgico, lo dico da appassionato. Orange Road ("E' quasi magia Johnny"), Il mistero della pietra azzurra, Slayers ("Un'incantesimo dischiuso" ecc), Rayearth ("Una porta socchiusa" ecc), Batman e........ Sailor Moon.

Rivedere quei personaggi così splendidamente caratterizzati, con le loro particolareggiate personalità e i loro colori pastello... Vedere Bunny/Usagi correre a perdifiato perchè è in ritardo per la scuola, o vederla finire in punizione, fuori dall'aula o ritrovarsi nei suoi tristi panni di fronte ai brutti voti presi a scuola mi ha dato un sollievo incredibile... E vedere che la mia piccolina si stava appassionando mi ha sollevato il cuore.... Non voglio che diventi una di quelle 12enni sgualdrine che già parlano di sesso e che fumano nei bagni appena arrivate in prima media....

Scaricai l'intera serie di Sailor Moon circa un anno fa, in una splendida versione con doppio audio (italiano e jap, dove c'è il "caro buon" vecchio doppiaggio Mediaset", con il master video preso direttamente dai dvd giapponesi) ma non ho mai avuto tempo ne voglia di rivederlo... Era più una questione di avere un pezzo di infanzia sempre a portata di mano che un rivedere davvero un pezzo di storia.. Ebbene con la scusa della mia nipotina a dare inizio, sono tornato a casa la sera e in tre settimane mi sono rivisto l'intera saga, con un episodio che tirava un'altro, e poi un'altro e poi un'altro..

Nato nel ' 92 ad opera della Toei Animation e portato sui nostri teleschermi nel 1995, la prima serie di Bishojo Senshi Sailor Moon narra di Usagi (Bunny), una maldestra, piagnucolona e pigra ragazza delle medie che a seguito di un'incontro con una gatta parlante di nome Luna, scopre di essere una guerriera dai grandi poteri, che ha il compito di fermare le forze del male e ritrovare la principessa del Silver Millennium, un'antico regno creato sulla Luna e andato distrutto.... Ad aiutarla nella sua missione troverà Tuxedo Kamen (Milord) un bellissimo uomo vestito con smoking e mantello e altre quattro guerriere Ami - Sailor Mercury, Rei - Sailor Mars, Makoto (Morea) - Sailor Jupiter e Minako (Marta) - Sailor Venus. Durante la lotta la nostra eroina scopre di essere lei stessa la reincarnazione della principessa del regno lunare e di possedere dentro di sè il miracoloso cristallo d'argento, l'oggetto delle malvagie brame di potere della regina Beryl (Periglia). La battaglia continuerà cruenta e lo scontro risolutivo porterà ad un epilogo imprevisto.

La seconda serie, Sailor Moon R (dove R sta per Return), è divisa in due saghe. Nella prima le nostre eroine dovranno scontrarsi con due alieni Ail e Anne, venuti sulla terra nella speranza di trovare un luogo dove vivere in tranquillità. L'unico problema è che l'albero dal quale attingono la loro linfa vitale sta seccando e va quindi rinvigorito con l'energia dei terrestri. Nella seconda parte invece faremo la conoscenza di Chibiusa, una bambina che piomba dal futuro nella vita di Usagi, mettendola presto a soqquadro. La piccola è inseguita dalla famiglia della Luna Nera, che nel futuro ha attaccato la città di Tokyo portandola quasi alla completa distruzione. Per completare la loro opera devono impossessarsi del cristallo d'argento, che dovrebbe essere in mano alla piccola. Ma anche Usagi, possiede un cristallo d'agento, che la stessa Chibiusa cerca disperatamente, per impossessarsene e far ritorno nel futuro per aiutare la propria madre, sostenuta psicologicamente da Sailor Pluto, la custode del tempo che fa in questa serie la sua prima, anche se fugace, apparizione.

Nella terza stagione, Sailor Moon S, le guerriere si trovano a scontrarsi con un'organizzazione che cerca tre talismani capaci di far apparire un calice sacro dagli infiniti poteri, che una volta caduto nelle loro mani permetterebbe di risvegliare una potentissima creatura, sicaria di un'entità ancora più oscura e malvagia che sarà da questa attirata sulla terra. Come se non bastasse, un altro grande problema è che questi talismani sono contenuti nei cuori puri di tre esseri umani e che usarli porterebbe alla morte di coloro che li possiedono. All'interno dello scontro fanno la loro apparizione due nuove guerriere Haruka (Elles) - Sailor Uranus e Michiru (Milena) - Sailor Neptune, alla ricerca anche loro dei talismani e disposte a tutto per impossessarsene, anche a costo di distruggere le vite dei custodi. Questa visione è in conflitto con ciò in cui credono Usagi e le sue compagne così la tensione tra il quintetto e il duo si fa palpabile, e le due guerriere si dichiarano nemiche del Sailor Team. Nel frattempo Chibiusa conosce Hotaru Tomoe (Ottavia) ua bambina molto malata e misteriosa, con cui crea un meraviglioso rapporto d'amicizia. La piccola però, nasconde un segreto, che porterà Uranus, Neptune e Pluto (arrivata direttamente dal futuro) a volerne la morte.

Nella quarta stagione, Sailor Moon Super S, i nuovi nemici che si parano davanti ad Usagi & company sono gli abitanti del Dead Moon Circus, un circo misterioso che manda i suoi sicari a cercare tra i sogni delle persone Pegasus, un cavallo alato dagli incredibili poteri che come scopriremo subito, è nascondo tra gli splendidi sogni della piccola Chibiusa, ormai diventata una guerriera a tutti gli effetti.

L'ultima serie, Sailor Moon Stars, vede gli esseri umani attaccati da alternative guerriere Sailor che cercano di rubare loro i Semi di stella, nella speranza di trovare quello puro da portare alla loro nuova sovrana. Ad affiancarla nella lotta, anche se inizialmente in maniera del tutto involontaria, Usagi trova tre nuove guerriere provenienti da un'altra galassia, le Sailor Starlight. Gli eventi prenderanno una piega inaspettata, mentre Usagi cercherà di trovare dentro di se l'ottimismo e la forza che l'hanno sempre caratterizzata, poichè ormai Chibiusa è tornata nel futuro e il suo amato Mamoru (Marzio) è negli Stati Uniti per studiare e sembra essersi dimenticato completamente di lei...

Personalmente anche se tutti ne conoscono in maniera abbastanza approfondita le trame e sottotrame dell'anime, di raccontarle nel dettaglio non me la sono proprio sentita... Primo perchè sarebbe un lavoro davvero lungo e rischierei di far diventare questa recensione infinita, e secondo perchè le trame anche se apparentemente sembrano tutte uguali, sono comunque ottimamente congegnate e meritano di essere apprezzate tramite visione.

 La struttura di base della serie è quanto di più semplice si immagini. Ogni puntata di Sailor Moon è autoconclusiva. C'è la vittima del giorno, il mostro del giorno, la battaglia del giorno con il riciclo di sequenze sempre uguali (trasformazioni e colpi speciali) e cosa più importante di tutto il resto, lo sviluppo psicologico dei personaggi. La maggior parte degli episodi infatti ci mette di fronte a piccoli sprazzi della quotidianeità dei protagonisti esaminandone certi aspetti. Il tutto è condito da un'esagerata carica di demenzialità, con le faccie dei protagonisti che si deformano in ogni modo possibile e immaginabile, con goccioloni che calano inesorabilmente dietro la testa dei personaggi, con Usagi che piange e si dispera per punizioni, ritardi o per i rimproveri della madre, di Rei e di Luna. Tale struttura si alterna in maniera davvero sapiente alle puntate dove è la trama a farla da padrone, creado un meccacanismo ad orologeria che non sa troppo di pappa riscaldata.

Vero fulcro di tutto l'anime sono però i suoi protagonisti. Tutti sono splendidamente caratterizzati, hanno psicologie complesse, modi di pensare e reagire alle situazioni perfettamente credibili in relazione al loro carattere, e sono pieni di difetti oltre che di ideali, di sogni e valori in modo che ogni tipologia di spettatore possa riconoscersi in uno piuttosto che in un'altro. Ad esemio Sailor Venus è un'egocentrica nata, Sailor Jupiter una di quelle ragazze che perde la testa dietro al primo che incontra, Sailor Mercury un'inguaribile timida, molto riservata, Sailor Mars una leader naturale che giudica sempre tutto e tutti. Tutte però nel corso della serie crescono in maniera evidente, anche se in maniera del tutto naturale senza la benchè minima forzatura. C'è anche chi regredisce, come Sailor Venus, che da grande condottiera (è stata la prima guerriera Sailor e operava da sola già molto tempo prima di unirsi alle altre) diventa semplicemente una ragazza che finalmente è pronta a scrollarsi di dosso le troppe responsabilità che ha avuto precedentemente e preferisce concentrarsi su quei sogni che per lungo tempo ha dovuto accantonare in virtù di un bene maggiore. Usagi invece si trasforma in maniera radicale, capisce il significato delle proprie responsabilità, scopre dentro di sè un coraggio mai conosciuto, facendosi portatrice di ideali e pensieri più grandi di lei, e donandosi completamente in virtù di questi. Insomma non credo di poter essere smentito nell'affermare che le guerriere Sailor sono sicuramente uno dei team meglio caratterizzati dell'intero panorama animato nipponico.

Anche i nemici principali hanno la stessa caratterizzazione, e provano sentimenti forti, come l'amore e la rivalità, l'invidia e... L'amicizia. Non risultano quindi delle figure bidimensionali fini a sè stesse, ma arrivano con i loro rapporti interpersonali ad arricchire ulteriormente l'opera. 

Quest'ultima nel passaggio da manga ad anime, risulta meno cruenta (nel manga infatti quasi tutti i nemici vengono UCCISI dalle Sailor, non si pentono, non diventano umani e via di questo passo) e molto meno veloce nello scandire gli eventi, che si susseguono freneticamente nella versione cartacea, che  tralascia però proprio quell'affezionarsi ai personaggi che ha decretato il successo della trasposizione animata. Inutile dire che tra i due prodotti ritengo l'anime nettamente superiore, anche se il disegno è meno bello, meno particolareggiato e anche se certe scelte risultano forse un po' più "infantili" e perbeniste. 

Analizzando più in dettaglio le trame delle saghe in cui Sailor Moon è divisa, è impossibile non notare come nella Prima, nella Terza e nella Quinta risultino davvero belle, approfondite, cariche in certi momenti di un pathos grandioso e di una drammaticità che a volte stupisce (sempre nel limite del genere... Non stiamo mica parlando di Evangelion, Escaflowne o Death Note!!). Le altre due invece risultano più semplici a livello di intreccio e meno cariche, ma ad ogni modo molto godibili anch'esse. I picchi di eccellenza si raggiungono sicuramente nella terza stagione,  probabilmente grazie al passaggio di consegne in qualità di regista e direttore artistico da Junichi Sato a Kunihiko Ikuhara che dirigerà anche le ultime due . Il cambio di direzione è netto, impossibile da non notare. La serie diventa più cupa, e le lotte e le situazioni più estreme. Fattore che influisce non poco su tutto è sicuramente l'introduzione della coppia per eccellenza della serie: Haruka e Michiru (Sailor Uranus e Sailor Neptune).

Probabilmente molti, anche se bambini, non avranno creduto molto alla storia della forte amicizia fra le due... Ebbene avevate ragione. Per chi non lo sapesse infatti, questa saga è stata una delle prime a inserire una coppia lesbica, e che coppia! Haruka e Michiru sono ancora oggi idolatrate in Giappone, e il merchandising su di loro è il più venduto tra quelli legati al marchio Sailor. Questo è probabilmente da imputare all'intrinseco fascino che il loro amore, il loro rapporto e le loro psicologie suscitano nello spettore. Al contrario delle altre Sailor (esclusione fatta per Sailor Pluto, che infatti è spesso in loro compagnia e per Sailor Saturn che è da considerarsi un capitolo parte) loro non hanno tratti adolescenziali, sono donne, donne in tutto quello che fanno o pensano. Il loro restare in disparte, il loro bastarsi a vicenda, la loro razionalità, il loro accusare Sailor Moon di sostenere teorie utopistiche, l'ideologia del fine che giustifica i mezzi alla base delle loro azioni, le slega completamente dalle altre figure della squadra, e dà loro un'aura completamente diversa. 

 Sul lato lato tecnico abbiamo, per quanto riguarda le prime due serie uno standard perfettamente in linea con la media qualitativa delle serie del periodo, senza picchi eccessivi, anche se si nota nella prima serie un chara sempre più particolareggiato ed espressivo con l'andare delle puntate, e delle animazioni inizialmente un po' rozze, che nelle ultime puntate risultano però molto più curate. Le musiche sono buone, anche se si distinguono solo la sigla di testa Moonlight Desentsu, la stessa traccia in versione carillion e le musiche di trasformazioni e attacchi speciali. La seconda serie resterà su questi standard, senza crescere in maniera esponenziale come è successo con la precedente. La terza serie invece ha un livello qualitativo altissimo. Il nuovo Chara di Ikuko Itoh è più bello, più particolareggiato e più plastico e dinamico di quello della precedente Kazuko Tadano, le animazioni risultano fluidissime e naturali. In generale siamo su livelli da OAV, solo in qualche puntata si nota qualche calo o sbavatura, ma niente di particolarmente grave. La regia è ad un'altro livello, dona enfasi continua alle scene più drammatiche e dosa in maniera migliore i tempi comici e i momenti topici. Le musica diventa più protagonista, con canzoni inserite all'interno degli episodi e traccie strumentali eccezionali, come quella di Uranus e Neptune eseguita con l'ausilio di violino e violoncello. Tutto è davvero ottimo sotto ogni aspetto. La quarta e la quinta proseguono sullo stesso filo, si fanno solo più forti di un maggiore livello tecnico, dovuto al sempre più alto budget di fondo.

Per quanto riguarda l'adattamento, arriviamo alle note dolenti. A livello di doppiaggio nulla da dire riguardo la scelta dei personaggi, le voci risultano tutte azzeccatissime ai personaggi (impossibile non ricordarsi con entusiasmo di Elisabetta Spinelli nei panni di Usagi!). I problemi derivano da altro. In fase di adattamento, Mediaset infatti, ha edulcorato moltissimi contenuti e in certi casi ha fatto delle vere e proprie magie!! Personaggi maschili dichiaratamente omosessuali che diventano donne (ma le tette, le hanno dimenticate nel cassetto del comodino?), l'amore delle già citate Uranus e Neptune che diventa un'amicizia fortissima (e di conseguenza vengono censurate tutte le battute a doppiosenso che le due si scambiano) e le Sailor Starlight che in realtà sono praticamente delle Drag King in Italia vengono trasformati in uomini che chiamano in aiuto delle fantomatiche sorelle gemelle da un'altra dimensione!! Insomma, uno scempio.... Per non parlare dell'ultima puntata della quinta stagione completamente tagliuzzata perchè colpevole di mostrare per tutto l'episodio una Usagi nuda con delle ali d'angelo!

Fortunatamente l'amore smodato per questa serie ha permesso la nascita di versioni con il doppiaggio mediaset sulle scene originali, cosicchè si si può godere l'ultima puntata montata in maniera originale priva di sottotitoli.. Anche se effettivamente la visione in lingua originale è consigliatissima, poichè anche molti dialoghi importanti vengono snaturati rendendo certi passaggi un po' illogici.

Detto questo è impossibile non notare quanto io debba a questa serie, quanto io le sia affezionato e quanto amore io nutra per essa. Sailor Moon è un pezzo di storia dell'animazione, ma per me è un pezzo di cuore.

Sailor Moon ha un grande pregio, oggi come allora. E' diretto, sincero. E questo al giorno d'oggi, con anime che puntano sempre di più al cervellotico a tutti i costi, risulta essere una rarità. Rivederla è stato fare un tuffo nel passato, e circondarsi di cari amici mai dimenticati. La nostalgia è forte e in verità a sentirmi parlare così di un semplice anime, per di più così poco complesso.... Sorrido tra me e me e mi vergogno un po'.

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