(Breve ma doverosa intro. Se ve lo steste chiedendo, quello in foto è proprio mr. Scott Kelly. E l'altro sono io. Tiè!)

Mentre eravamo in viaggio per Torino, io, Mauro_Bartolo e Dario_Inferno ci siamo messi a parlare di DeBaser, degli utenti e delle recensioni, della storia e della grafica.

Siamo giunti a due conclusioni comuni:

1) La grafica prima faceva cagare al cazzo, ora soltanto cagare

2) Ci state sul cazzo tutti

3) No, non potete rimediare in alcun modo a ciò

Ma le conclusioni non erano due? Vabbè, non c'è due senza tre!

Nel mentre, parlavamo degli stili dei vari recensori, e io ho confessato il mio: le recensioni le scrivo di getto, le frasi che trovate al loro interno sono identiche a come le penso, non sono tipo da cancellare e riscrivere mille volte una frase.

Tutto questo per dire che per questo report farò un'eccezione. Infatti due o tre frasi le ho già riscritte e cancellate.

Potevo dire soltanto questo senza le scottanti rivelazioni, ma dove sarebbe il divertimento?

(pausa)

Arriviamo a Torino alle 8 passate, il che mi fa ricordare che "cazzo! i tabaccari saranno già chiusi!".

In via Francesco Cigna 1, o giù di lì, parcheggiamo e troviamo due pirla che non mi ricordo chi fossero, mi pare qualcosa tipo Blacktrommel e Hardcore90-2, boh. Uno era peruviano e l'altro albanese.

Ci rimettiamo in macchina per fare il giro dell'oca al fine di arrivare il più vicino possibile al luogo. E fra gli emozionanti racconti del lavoro di Blacktrommel, e le sue indicazioni mezze-sbagliate, passando per l'unico culo visto quel giorno ([s]fortunatamente femminile), riusciamo a parcheggiare in una via lì vicina.

"Ma non è un po' lontano?"

"Già tanto che c'è!"

Al che ci avviamo, salvo fermarci fuori dal paninaro. Tutti ordinano, tranne me.

"Non è che c'hai 30 centesimi da prestarmi?"

"Spè che vedo..."

...

"Ok tieni"

"Ottimo, così mi levo dalle palle le monete entrando"

"Avete per caso ordinato un panino vegetariano?"

"Ehm... No?"

"Panino vegetarianooooo! Qualcuno ha ordinato un panino vegetarianooooooo?"

"Panino vegetariano? Credevo che in un posto del genere la gente mangiasse solo carne umana cruda"

"Quello sarebbe un panino cannibale però!"

"Sì? Beh non sarebbe poi così male in fondo..."

E ci avviamo. Ma fuori dai cancelli...

"No fermi un attimo. Io mi ricordo che dentro non si possono portare le bottiglie di vetro"

(c'erano tre birre tra noi)

"...Merda"

"Se volete entrare vi aiuto a finirle eh"

Intanto si prova a far ragionare i gorilla della sicurezza.

"Eh no non potete" per poi indicare me "fatela bere a lui così fate in fretta"

"Io, in tal caso, non opporrò resistenza"

"...Alla fine io non ho pagato un cazzo e ho bevuto più di tutti"

"Vabbè entriamo"

Faccio il biglietto e poi lo ammiro. Intanto noto che dice "Emesso: 20/07/2011 17.05". Alle cinque e cinque? Usti! Credevo fossero le nove passate e invece!

(pausa)

A un concerto, cosa si fa appena dentro, se il gruppo ancora non ha cominciato?

a) Si guardano i culi delle ragazze

b) Si guardano i banchetti del merch

c) Ci si prende da bere

d) Si ammazza il tempo parlando

La risposta esatta è: Tutte!

Io son partito dalla B per poi A e D contemporaneamente e infine C.

Che dire? Il merch era una figata, dalle felpe coi serpenti satanassi alle maglie coi cavalli del maligno. Io compro una via di mezzo: una maglia coi serpenti del maligno.

Intanto suonano gli Ufomammut, ma non nascondo che continuavo a pensare "e chemmefregamme? ammemmefrega solo dei Neurosis!" quindi non posso dirvi molto a riguardo.

"No ma devo dirti che anche se i Neurosis sono il mio gruppo preferito non mi ricordo mai i nomi di tutti i componenti!"

"Non dirlo a me oh!"

"No ma c'è, mi ricordo Scott e Steve ovviamente, poi Noah, poi Josh, e gli altri? Ki so ke fanno?"

"È un po' come i sette nani, ce n'è sempre uno che ti dimentichi"

"Solitamente sono Mammolo ed Eolo"

...

"No ma mi hai fatto venire il dubbio, quali sono i sette nani? C'è Dotto, Pisolo, Eolo, Mammolo, Cucciolo, Brontolo...

"...Cazzo!"

"Ma non ci credo! Se dici prima quelli che ti dimentichi sempre poi ti dimentichi il più banale!"

Ma è troppo tardi per continuare lo stimolante argomento.

Verso le 22.30 sale sul palco un losco figuro col felpone che accorda la chitarra. Chitarra?

"Ma chi è?"

"A me sembra proprio Scott Kelly, però quella chitarra da lontano sembra un basso, quante corde ha?"

"Boh?"

"vabbè no è una chitarra, è Scott!"

Poi se ne va, probabilmente a togliersi la felpa.

"Cerchiamo un posto con visuale decente e dove arrivino bene i suoni"

"Andiamo"

"Un po' più avanti... girare a destra, fra quattrocento metri superare la rotonda, seconda uscita, tenere la sinistra"

"Qui è perfetto!"

Intanto salgono sul palco i Nostri. E io tremo, cazzo!

Scott ha fatto una panza che fa concorrenza alla mia. Steve si è tagliato il pizzetto, m'è crollato il mondo addosso. Ma che so quei capelli fluo del bassista? Vabbè che è sempre stato un po' tamarro però...

E cala il silenzio.

.

.

.

Dum, dum-dam-dum.

...

"RRRRRRRRRRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIISSSSSSSSEEEEEEEEEE!"

LOCUST STAR!

"Chiedo udienza al sommo signore dei suini."

"Permesso accordato."

"Ehi ciao, sì ecco... Non saprei se bestemmiarti o lodarti per tutto ciò."

Il suono dei Neurosis non ti colpisce: ti avvolge.

Ciò che ti colpisce son le voci, procuranti quasi dolore fisico: sofferenti, viscerali, evocanti emozioni. Le peggiori emozioni che potresti mai provare.

Un concerto dei Neurosis non è un concerto: è un viaggio, alla fine del quale non sei esausto, sei distrutto. Fisicamente e psicologicamente.

La fine del viaggio è un'esecuzione: chiedi pietà. Una pietà che ti verrà negata.

I Neurosis sono quanto di più umano ma al contempo meno umano che esista: prendono, rubano una parte di te, per non restituirtela mai più. E tu non hai mai desiderato altro.

In due semplici parole: fa male.

Niente mi ha mai fatto più male del finale di "A Season In The Sky".

Niente mi ha devastato più della finale "Through Silver In Blood".

"Don't crawl, seek his burn of war. When the fallout comes he is fire."

Un finale che è un'apocalisse. Un'apocalisse che è una catarsi. Una catarsi che dietro di sé lascia solo il vuoto.

"Dieci parole: ma che cazzo vuoi dire dopo un concerto del genere?"

"...Sticazzi!"

"Sbam!"

A quel punto devo cercare Scott. Devo trovare Scott.

E lo trovo circondato da gente che gli parla e lo saluta.

E poi arriva il mio turno.

E gli stringo la mano.

"I have no words. Just... Thank you."

Mi accendo una sigaretta, pronto per il ritorno.

Consapevole che ciò che mi hanno preso non mi tornerà più indietro.

Ma dopotutto... Non ho mai desiderato altro.

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