Faccio il mio esordio come recensore con questo album del 1981 dei New Trolls.

Si a tratta a mio parere del miglior album degli anni '80 del gruppo genovese , in una formazione a quattro unita' (Belleno,Belloni,De Scalzi e Di Palo).

Giorgio Usai e soprattutto Giorgio D'Adamo avevano lasciato il gruppo l'anno precedente , il bassista non verra' sostituito , in studio suonano al suo posto Nico Di Palo e Ricky Belloni.

Si tratta di un album concept , il cui tema centrale e' rappresentato dal treno , dai personaggi incontrati e dal racconto delle loro storie.

Musicalmente e' un disco validissimo e non potrebbe essere altro , rispetto i dischi  immediatamente precedenti e' piu' ispirato meno canzonettistico con un carattere decisamente piu' rock e progressivo.

Si parte con "il Treno" cantata da De Scalzi che rappresenta sicuramente il momento piu' progressivo del disco con un assolo di chitarra che esplode nella sua parte centrale.

Si prosegue con "la Signora senza anelli" con un riff che ricorda non tanto vagamente "Satisfaction" dei Rolling Stones , il brano pare cantato in coro dal gruppo anche se le voci che risaltano maggiormente sono quelle di De Scalzi e Belloni.

Il terzo brano e' il momento di Nico , il quale sforna una prestazione vocale delle sue e un assolo di chitarra che mi fa venire in mente "Dazed and Confused" dei Led Zeppelin.

Il quarto brano "Stelle nelle tue mani" cantata ancora magistralmente da Nico , introdotta da uno splendido arpeggio chitarra , al momento del ritornello presenta un assolo di chitarra che ricorda questa volta la chitarra di Brian May.

"Gilda 1929" uno dei momenti piu' belli con alla voce Nico e Ricky Belloni , anch'esso caratterizzato da uno splendido assolo di chitarra (credo di Belloni) , forse il momento piu'evocativo e nostalgico dell'album.

Bella anche "Quella luna dolce" introdotta dal rumore dei binari cantata da De Scalzi e Belloni.

"Il Serpenta" cantata da De Scalzi fu all'epoca il 45 dell'album , ricordo di averla sentita a Discoring , rappresenta probabilmente il brano piu' immediato.

Dopo "La mia canzone" con voce filtrata  , forse l'episodio meno interessante dell'album , seguita dalla malinconica "Strano vagabondo" cantata da Belleno in falsetto.

Si tratta di un album che va ascoltato comunque per intero e che costituisce il momento migliore del gruppo nei difficili anni '80 e merita sicuramente un recupero e una recensione su Debaser.it.

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