I wanna fuck my computer, cause no-one in the world knows me better

Dite la verità, tocca un nervo scoperto questa frase; chi non ha il sospetto che entro la fine del secolo gli umani faranno sesso con l'IA in realtà virtuale o a letto coi robot? Il mal di testa verrà scalzato dall'aggiornamento software? Dubbi che forse non sono molto sentiti dall'utente medio, visto che l'età media mi sembra piuttosto avanzata; ad ogni modo, ci penso io a portare una ventata di freschezza con l'album di esordio di questa DJ australiana ventiseienne amante della rete e dei Pokemon, uscito da un mesetto.

Quest'opera prima è un'elettrobomba che non fa prigionieri, simile al già trattato Vision Quest, ma più melodica e nostalgica, col primo brano che già rompe i culi; una schiccheria che raderebbe al suolo qualsiasi discoteca tra fiumi alcolici di sudore e corpi indiavolati, che chiede solo di essere fruita senza star troppo a ragionarci sopra e presenta anche un momento di sincera intimità con Sing Good.

Uno degli album dell'anno.

Carico i commenti...  con calma