Forse più conosciuto per l’omonimo film d’esordio di Louis Malle che venne girato nel 1958 e anche per la splendida colonna sonora di un giovane Miles Davis in stato di grazia.

Questo noir del 1956, si svolge nell’arco di un fine settimana a Parigi.

Una Parigi degli anni cinquanta, frenetica e cupa, in cui le emozioni sono forti e i desideri assoluti.

I personaggi di questo libro sono così, vogliono tutto e lo vogliono subito, senza pudori o moralismi di alcun genere ad esclusione di valori fasulli, di facciata perché, in fondo, per loro è quello che conta.

La trama del romanzo è un po’ diversa da quella del film o meglio è il film che ha alcune varianti rispetto al libro.

Nella prima parte vediamo il protagonista Julien che architetta il delitto perfetto. La sua vittima è un usuraio cui Julien, imprenditore truffaldino, doveva una forte somma e con uno stratagemma compie il delitto. Sembra che tutto proceda per il verso giusto ma alcuni piccoli intoppi cominciano a creare un vortice inesorabile che pian piano porta ad uno sconquasso generale: e sarà proprio un ascensore che letteralmente lo condurrà al patibolo.

Deus ex machina involontario è il portiere del palazzo dove avviene il delitto e sarà lo stesso portiere che alla fine della storia darà il colpo di grazia al protagonista, sempre in modo involontario.

Ecco che subito dopo il delitto una serie di incastri sapienti, ben congegnati dall’autore, portano alla conoscenza degli altri personaggi ed alle loro storie parallele. In primis la moglie, donna viziata e gelosa che da il via ad una girandola di false verità.

Poi il fratello di lei e la moglie, della buona borghesia parigina, incapaci di dare un senso alla loro vita.

Una coppia di giovani amanti, casualmente diventa l’ago della bilancia della storia.

Non vorrei spoilerare il racconto che si sviluppa con un ritmo incalzante convolgendo altri personaggi anzi varie coppie di personaggi e che porterà ad un finale parossistico in cui il delitto non paga anche se è il delitto sbagliato.

Emerge una società frammentata ed un pò amorale dove tutto si confonde tra pulsioni sessuali e omicide, uno spaccato di una generazione uscita dalla guerra e poi destabilizzata dal boom economico, in cui nemmeno una nuova vita riesce a fermare il tragico epilogo.

Mi ha colpito piacevolmente conoscere uno scrittore, sorprendentemente e nonostante il nome, italiano.

Si legge d’un fiato, i dialoghi serrati, l’introspezione sui personaggi è puntuale ed essenziale, il meccanismo dell’azione è oliato a dovere e calamita il lettore fino alla fine.

E’ un vero peccato che questo romanzo non abbia avuto il successo che meritava ma, probabilmente, è stato un po’ soffocato dall’enorme risonanza che ebbe il film di Malle.

A si biri

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