Doveva dirigerlo Sam Peckinpah ma il regista, esasperato dalle interferenze del produttore Martin Ransohoff, abbandonò le riprese e "Cincinnati Kid" riparò sotto il più morbido carattere e l'ottima direzione del premio oscar Norman Jewison. Per quanto ambizioso e cominciato con qualche piccolo problema (anche a causa di McQueen, non esattamente un'attore "docile" sul set), "Cincinnati Kid" è un'opera ben riuscita, amata dalla critica e dal pubblico; è un film sul gioco, girato quasi interamente nei bordelli e intorno a un tavolo da gioco nella bellissima New Orleans degli anni Trenta, capitale del vizio, della perdizione e della musica.

Steve McQueen interpreta con ardore glaciale il ruolo di Kid, giocatore d'azzardo di basso livello di Cincinnati, ansioso di avere una chance nel rischioso giro del poker professionale. Kid è infido, sfuggente ma le donne sono affascinante da lui e lo inseguono; lui vive per il gioco ma non è certo insensibile ai richiami delle belle donne: quando una splendida e facile Ann Margret tenta di sedurlo, complice un buon bicchiere e la buona musica, lui sembra convinto. Ma se le carte chiamano, Kid la molla sul più bello, dopo un primo bacio appassionato... e una pacca sul sedere. Fantastico Steve.

Un giorno arriva la grande, inevitabile sfida con un vecchio e navigato campione: a fronteggiare lo spaccone Kid nella partita della vita è un vecchio leone del tavolo, un elegante e spietato Lancey Howard (interpretato dal grande Edward.G.Robinson), il giocatore d'azzardo per eccellenza chiamato "The Man" che accetta la sfida di Kid. Nel cast figura anche il nevrotico, splendido Karl Malden, uno di quei attori che da "caratteristici", hanno reso grande il cinema americano.

Il film, come già detto, è ottimamente diretto da Norman Jewison, che dirige questa precisa disamina del gioco d'azzardo, arricchendo di tensione ogni singola mano; e se c'è Steve McQueen, il film diventa automaticamente un classico. Imperdibile.

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