"In un futuro non troppo distante le guerre non esisteranno più. Ma ci sarà il Rollerball"

Nel 2018 il mondo è governato dalle corporazioni che, dopo una lunga guerra per il potere, hanno deciso di stabilire la pace sul pianeta Terra. Nel 1975, quando Norman Jewison ha deciso di dirigere questo film di fantascienza (forte del rumoroso successo avuto un paio di anni prima con la trasposizione cinematografica del musical di Broadway "Jesus Christ Superstar" di Andrew Lloyd Webber), una visione del mondo controllato dalle multinazionali sembrava cosa di assoluta fantasia... oggi, vediamo come la previsione fatta dallo sceneggiatore William Harrison (che ha riadattato per il grande schermo un suo racconto intitolato "Roller Ball Murder") non sia così assurda, cervellotici complottismi a parte.

Oscuro e tecnologico, il mondo che viene descritto nella pellicola è costruito a misura di uomo, dove l'individuo ha completamente perso la propria centralità, demandando tutti gli aspetti della propria vita ai dirigenti delle corporazioni che lo governano. La storia stessa è stata ri-scritta ad uso e consumo di queste entità che hanno timore assoluto dell'individualità e del pensiero, affermando che questo in passato ha portato a dolore e morte, guerre e distruzioni. Unica concessione che viene fatta al popolo è il Rollerball, moderna trasposizione del circo dell'antica Roma. Il "gioco" avviene in un'arena, dove le due squadre di affrontano sulla pista ad anello ed il fine è quello di segnare punti infilando una sfera di metallo in un cono-calamita posto proprio sotto il palco d'onore.

Per raggiungere il proprio obiettivo non ci sono, apparentemente, regole, tanto che i giocatori sono moderni gladiatori pronti a dare la vita per la palla di metallo, coadiuvati perfino da alcuni di loro in sella a motociclette. La squadra della corporazione dell'Energia (con sede a Houston - Texas) è guidata e capitanata dal veterano Johnatan E., vera e propria icona dello "sport". Il suo più alto dirigente, Mr. Bartholomew (che definisce il Rollerball come designato a dimostrare la futilità degli sforzi individuali) intuisce la pericolosità del successo del campione, il quale può mettere in discussione, da solo, l'intero sistema corporativo; e quindi gli "propone" un buon ritiro con tanto di lunghissimo special televisivo (il piccolo schermo ha un ruolo centrale nel controllo delle menti, tanto che se ne trova uno in ogni stanza del ranch in cui Johnatan vive...) a lui interamente dedicato, ma questi rifiuta.

La reazione sarà una progressiva diminuzione di regole e protezioni per i giocatori, così che al campione possa succedere di non terminare un incontro... e questa maggiore durezza porterà il migliore amico di Johnatan, Moonpie, a vivere dentro un polmone d'acciaio per la morte cerebrale causatagli dai "kamikaze" della squadra di Tokyo durante la semifinale.

Anche questa vicenda non ferma Johnatan, che intanto non smette di cercare la vera storia dell'umanità, cancellata e riscritta nei cervelloni elettronici gestiti dallo stereotipo dello scienziato pazzo. Nemmeno l'amore è un sollievo, donne-spia mandate per soddisfare ogni suo desiderio corporeo ma che non riescono a cancellare in lui la ferita lasciatagli dalla ex-moglie Ella, strappatagli dai desideri di un dirigente (fantastica la scena della festa, dove lui la incontra e dove si vedono questi dirigenti strafatti di droghe sintetiche e pochezza morale che come massimo divertimento non hanno altro che sparare a dei cipressi con delle pistole lancia-razzi).

Ormai Johnatan ha superato persino il gioco stesso ed è un problema risolvibile solo con la sua morte... siamo alla finale Houston vs. New York, dove viene deciso che non ci sono più regole né tantomeno cambi per i giocatori, in una sorta di Last Standing Match all'ultimo sangue. Johantan decide di affrontarlo.

È una bellissima storia che racconta l'uomo perennemente in lotta con se stesso, ovunque lo mettiate e con qualunque mezzo a sua disposizione.

Nel 2002 ne viene fatto un (abominevole) remake, dove il gioco diventa quasi totalmente protagonista, spogliando la storia di quella tetra visione che aveva l'originale sulle future sorti del mondo e del genere umano. Assolutamente prescindibile.

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